Gran parte della popolazione è fuggita dalle proprie case rifugiandosi in campi di Protezione dei Civili improvvisati attorno alle chiese e nei pressi della Missione Onu. Tali campi hanno via via assunto una certa strutturazione, con un minimo di servizi, ma restano a tutti gli effetti delle enormi tendopoli dove la gente vive ammassata in condizioni subumane.
Anche il grande complesso della missione ha accolto migliaia di sfollati.
Alcune ong hanno allestito dei dispensari, dove offrono servizi ambulatoriali. Per un periodo Medici senza frontiere ha realizzato un piccolo ospedale pediatrico nel campo Onu, tuttavia il Comboni Hospital rappresenta l’ospedale di riferimento. Per i malati gravi o aventi bisogno di chirurgia è l’unico dotato di sala operatoria e sala parto, perché da mesi l’ospedale governativo offre soltanto servizi ambulatoriali.
Nel corso del 2016, negli ambulatori e nei servizi di prevenzione sono state curate 76.926 persone, di cui 28.964 bambini sotto i 5 anni e 7.386 mamme in attesa. Sono state effettuate 13.699 vaccinazioni e sono stati ricoverati 5.817 ammalati, di cui 1.791 bambini gravi.
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