Dal settembre 1970 all’ottobre 1976 “Madre Federica”, così la chiamano le comboniane che l’hanno conosciuta, assume un compito particolarmente gravoso: il riaffermato fine “esclusivamente missionario” della congregazione impone di chiudere tante comunità che in Italia e altrove avevano svolto una funzione importante ma non finalizzata a far conoscere il Vangelo “a popoli che non lo conoscono”.
In Italia, centinaia di missionarie che erano impegnate nelle cliniche, negli ospedali e nelle scuole, sono invitate a “partire”; lo stesso avviene a Londra; al Cairo e ad Asmara l’invito è a lasciare la città...
leggi tutto
Sono Alessia, ho 22 anni, vivo a Trento e studio giurisprudenza.Cos’è l’Africa per me? È una domanda alla quale ho qualche difficoltà a rispondere, anche dopo aver trascorso circa tre settimane nella missione di Haro Wato, un villaggio del sud dell’Etiopia, a circa dodici ore dalla capitale Addis Abeba.
UN SOGNO NEL CASSETTO…Andare in Africa ha simboleggiato dare forma a un sogno che avevo sin da piccola: la mia catechista Ida era una suora missionaria comboniana che spesso raccontava della vita “in missione”… che mi ha subito affascinata. Passati gli anni, il sogno è rimasto, e nel 2018 ho contattato suor Carmela Coter...
leggi tutto
Il sogno di Daniele Comboni, “Salvare l’Africa con l’Africa”, si vive anche nel continente americano: da Esmeraldas a Carpuela, nel cuore della Valle del Chota, la popolazione deportata dall’Africa ha vissuto secoli di schiavitù e le missionarie comboniane hanno avuto la fortuna di condividerne un tratto di storia.Dal 1959, sulla costa ecuadoriana sono spuntate varie comunità di comboniane: dopo Esmeraldas, San Lorenzo e Limones nel 1963, Las Palmas nel 1965 e Muisne nel 1966. Santa María de los Cayapas nasce nel 1975 lungo il fiume omonimo; Rocafuerte nel 1976, e nel 1979 El Carmen, nella provincia di Manabí.
Dalla Costa alla Sierra...
leggi tutto