Un evento internazionale di tre giorni ha attivato un percorso ben più lungo e duraturo, e non soltanto per l’irrompere della pandemia. L’iniziativa The Economy of Francesco (EoF) è la risposta di migliaia di giovani all’appello che papa Francesco ha rivolto a economisti, imprenditori, imprenditrici e changemakers (promotori di cambiamento) di età inferiore a 35 anni. Ispirato al variegato movimento che, a partire da Francesco d’Assisi, incentivò la dignità del lavoro e sconfisse l’usura, l’evento avrebbe dovuto svolgersi “in presenza” proprio ad Assisi. L’incontro si è svolto invece in modalità telematica e ha fatto emergere la creatività giovanile e delle donne per rio-rientare l’economia e la finanza verso il bene comune.
Diversità come ricchezza
Dai cinque continenti sono pervenute più di 3000 domande di adesione: le hanno inviate ricercatori e studenti universitari in economia e discipline affini, anche a livello di master e dottorato, e giovani che lavorano nelle imprese, sia consolidate che startup, o in settori che promuovono una trasformazione socioeconomica orientata al bene comune, alla giustizia e alla sostenibilità. La scelta ha tenuto conto anzitutto delle motivazioni personali, ma anche della provenienza geografica, degli ambiti di studio e ricerca, del tipo di impresa e organizzazione, e della congruenza della domanda con l’evento. Così i 2000 giovani selezionati, per il 44% donne, hanno apportato una varietà di interessi e prospettive: economia, management, filosofia, sociologia, teologia, tutela dell’ambiente, risorse naturali, consumo responsabile e stili di vita, produzione, innovazione, lavoro, finanza, investimenti per lo sviluppo, povertà e disuguaglianza, dignità umana, educazione, intelligenza artificiale e nuove tecnologie.
Preparazione nei “villaggi”
Per agevolare la riflessione e l’azione sulle sfide che l’economia pone oggi a livello mondiale, sono stati creati 12 “villaggi” tematici: Lavoro e cura; Management e dono; Finanza e umanità; Agricoltura e giustizia; Energia e pover-tà; Vocazione e profitto; Politiche per la felicità; CO2 della disuguaglianza; Business e pace; Economia è donna; Imprese in transizione; Vita e stili di vita.
La distribuzione nei villaggi è stata in parte scelta e in parte assegnata in base alla capienza dei luoghi-simbolo di Assisi che li avrebbero ospitati. In media, sono costituiti da 150 partecipanti, con attenzione all’equilibrio di genere e all’affinità di competenza ed esperienza. Unica eccezione, “Economia è donna”, con sede nella basilica di Santa Chiara, che poteva ospitare solo 50 persone. Inizialmente pensati come incontri in presenza, a causa del covid-19 i villaggi si sono trasformati in vere e proprie sessioni continuative di “lavoro online” e ognuno si è inventato le proprie modalità operative, anche per ovviare alle difficoltà di connessione e alle differenze di fuso orario. Lingua comune è l’inglese, seppur con inclusiva flessibilità.
L’evento…
Febbraio 2020: esplode l’emergenza covid. Il comitato organizzatore posticipa l’evento al 19-21 novembre, sempre ad Assisi, ma il persistere della pandemia cambia nuovamente il programma e in agosto viene annunciato che l’evento sarà online. Dirette e collegamenti streaming fanno incontrare giovani partecipanti e luminari che si confrontano sulle riflessioni e le proposte maturate per mesi nei 12 villaggi. Anche il Papa si collega online per un saluto conclusivo.