Non violenza, la forza più grande Medha Patkar
Lunedì, 02 Ottobre 2017 06:28

Non violenza, la forza più grande

Anche oggi c'è chi, tutti i giorni, vestendo i panni della non violenza riesce a dare vita a "battaglie" importanti per tutta l'umanità.

Oggi, 2 ottobre, ricorre il compleanno di Mahatma Gandhi. Per l’importanza che la sua filosofia ha raggiunto al livello mondiale, nella stessa data si celebra la Giornata internazionale della non violenza.

Secondo la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che nel 2007 l’ha istituita, questo anniversario è un'occasione per diffondere il messaggio della non violenza attraverso l'educazione e la sensibilizzazione. L’Assemblea ha ribadito inoltre il desiderio universale di garantire una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione.

Per questo è importante, oggi più che mai, parlare di quelle persone, donne e uomini, che portano sulla loro pelle il rispetto per questa filosofia universale.

Come Medha Patkar. L’attivista indiana è stata l'organizzatrice del Narmada Bachao Andolan (Nba), un movimento popolare finalizzato a impedire la costruzione di una serie di dighe sul fiume indiano Narmada. A completamento del progetto, finanziato dalla Banca Mondiale, 37mila ettari di foreste e terreni agricoli sarebbero stati sommersi e 320.000 persone avrebbero dovuto abbandonare villaggi destinati a scomparire. Nel 1985 Medha organizzò massicce dimostrazioni di protesta, e nonostante esse fossero completamente pacifiche, lei venne più volte picchiata e arrestata dalla polizia.

Nel 1991 intraprese, sempre per protesta, uno sciopero della fame che durò 22 giorni e che per poco non la uccise. Usò questo sistema altre due volte, nel 1993 e nel 1994. Ogni volta in cui un villaggio sta per essere allagato, Medha vi si reca con gli altri attivisti e rifiuta di lasciarlo: durante una di queste operazioni, a Manibeli, fu di nuovo arrestata.

Le sue azioni obbligarono gli esperti a rivedere il progetto. Furono così costretti ad ammettere che esso era mal disegnato, così il governo indiano dovette cancellare il ricevimento dei fondi necessari al nuovo progetto proposto. In questa situazione Medha e il movimento forzarono il governo a condurre un'indagine su tutti gli aspetti dell'operazione e nel 1994, il Nba portò il caso alla Corte suprema indiana, che l'anno successivo bloccò la costruzione di una seconda diga. Nel frattempo, purtroppo, nonostante le ordinanze legali, la prima diga fu resa operativa.

Una dimostrazione che la violenza non porta mai alla soluzione dei conflitti e che la non violenza è la forza più grande a disposizione dell'umanità.

Su questo si è discusso anche in ambito nazionale, lo scorso 30 settembre all’assemblea di Assisi. Dove i giornalisti si sono schierati contro la violenza verbale scrivendo un decalogo sulle buone pratiche della comunicazione verbale e scritta, soprattutto sui social network.
«Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te - afferma Elisa Marincola, giornalista di Articolo 21 - è un manifesto nuovo per i giornalisti, che affianca, e non superala, altre importanti carte”.

Last modified on Lunedì, 02 Ottobre 2017 06:39

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