Atterro in Kenya nel 1975 e dopo tre mesi raggiungo Sololo. Nel viaggio faccio tappa a Laisamis: il luogo mi spaventa per il caldo, le zanzare e i serpenti; ma proprio lì vado a finire poco dopo, e la vita diventa splendida grazie alla relazione con la gente. Nel 1986 sono inviata ad Amakuriat, tra i Pokot: sono sempre in armi per le razzie di bestiame con i popoli vicini. La missione, aperta nel 1984, è su una montagna e la si raggiunge dopo ore di salti su una strada pietrosa che attraversa centinaia di piccoli torrenti: nella stagione delle piogge si aspetta che l’acqua scenda, ma alcuni pastorelli li guadano comunque attaccandosi alla coda delle mucche.
Le prime comb...
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Ottobre è mese missionario. Ma “missione” non è sempre in un luogo lontano, tra gente straniera. Si può fare ed essere missione anche da molto vicino. In questo ottobre missionario la famiglia comboniana lancia una nuova iniziativa per dare nuovo slancio alla sua missione in Italia.
Nasce il Cantiere Casa Comune, un progetto che ha l’obiettivo di trasformare la società e di stimolare la Chiesa affrontando con la riflessione ma soprattutto con «l’azione concreta i temi delle migrazioni, dell’economia solidale, dell’ecologia integrale, dei diritti umani, degli armamenti e della pace, della spiritualità ecumenica e in...
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Mentre siamo bombardati e storditi dalle notizie dell’epidemia Coronavirus, la pentola a pressione nel Medio Oriente sta scoppiando.
La Turchia, in guerra contro la Siria, sostenuta dalla Russia, per il controllo della città di Idlib, si vede arrivare un altro milione di rifugiati, in buona parte bambini e donne.
Ankara, che già trattiene sul suo suolo quattro milioni di rifugiati siriani e afghani per un accordo scellerato con la UE, dalla quale ha ricevuto sei miliardi di euro, non ce la fa più e sta ricattando l’Europa per nuovi finanziamenti. Per ottenerli ha aperto le frontiere verso la Grecia. 18.000 siriani hanno già attraversato il confine ma...
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Noi Missionari Comboniani in Italia siamo schierati. Portiamo nel cuore il Vangelo che si fa strada con le Afriche della storia. Che non scende a compromessi e strategie di marketing. Né elettorali né di svendita becera dei piccoli in nome del denaro.
Ci indigna profondamente l’utilizzo strumentale del rosario, baciato sabato scorso in piazza Duomo a Milano dal ministro dell’interno, chiedendo voti alla Madonna. Rosario che è segno della tenerezza di Dio, macchiato dal sangue dei migranti che ancora muoiono nel Mediterraneo: 60 la settimana scorsa, nel silenzio dell’indifferenza dei caini del mondo.
Ci rivolta dentro il richiamo ai papi del passato pe...
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Oltre il trauma del rifiutoI nostri primi giorni in terra d'Africa li abbiamo trascorsi nella capitale dell'Etiopia, Addis Abeba, presso la casa delle comboniane. Vi abbiamo incontrato il responsabile delle comunità, suor Veronicah Wangui, e le suore che si sono occupate di un progetto di prima accoglienza riservato a ragazze madri. Per i tabù culturali e per la loro giovanissima età, viene ripudiato dalla propria famiglia e anche dal compagno, e vivere una gravidanza molto sofferta. Per questo il percorso offerto nella casa di accoglienza è stimolato l'istinto materno e di cura. Benché rifiutati dai loro congiunti, imparano a gestire autonomamente la propr...
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Il 9 aprile lasciai Kampala diretta al Nord. Dopo una breve sosta ad Aber, giunsi a Gulu. Da quel giorno vennero bloccati i telefoni e non potei più comunicare né con Kampala, né con Moroto e Arua. Il giorno 10 partivo verso Lira, passando per Aboke-Alito. Spesi la notte a Lira e la mattina dell’11 giunsi a Kitgum. La situazione era dovunque molto tesa, ma le sorelle si mostravano serene, senza escludere momenti di spavento e grande incertezza. Dispensari e ospedali funzionavano ovunque a ritmo accelerato.
La notizia della presa di Kampala da parte delle forze tanzaniane mi raggiunse a Kitgum. La radio diceva che il 10 c’era stato su Kampala un continuo...
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Il Decreto, recentemente approvato «prevede per i migranti l’abolizione della protezione umanitaria, il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per il Rimpatrio (CPR), lo smantellamento dei centri SPRAR (Sistema per i richiedenti asilo e rifugiati) affidati ai Comuni (un’esperienza ammirata a livello internazionale, per non parlare di Riace), la soppressione dell’iscrizione anagrafica con pesanti e concrete conseguenze, l’esclusione all’iscrizione del servizio sanitario nazionale e la revoca di cittadinanza per reati gravi.
Ricordiamo che come missionari• Siamo impegnati anzitutto nei paesi di provenienza dei migranti a sostenere tutta una se...
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