Ho cominciato ad amare i percorsi di pace e giustizia socio-ambientale quando avevo 18 anni. Con il gruppo scout, grazie alla nostra capo clan ho conosciuto Gianni Novelli e il Cipax, il Centro Interconfessionale per la Pace, un’associazione culturale e di promozione sociale intenta alla solidarietà sociale, umana, civile, culturale, e alla ricerca etica. Da allora ogni anno celebravamo a Roma, nella chiesa dei Santi Apostoli, la messa per Oscar Romero, e seguivamo il cammino ecumenico di pace, giustizia e integrità del creato.
Mi sono talmente appassionata all’ecumenismo che la mia tesi di laurea è stata sulla prima Assemblea ecumenica europea (Aee), indetta congiuntamente a Basilea nel 1989 dalla Conferenza delle Chiese europee e dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee, presieduti all’epoca rispettivamente dal metropolita Alessio di Leningrado e Novgorod e dal cardinale Carlo Maria Martini. Protestanti, cattolici e ortodossi insieme a confrontarsi su “Pace nella giustizia”.
L’ecumenismo mi ha sempre attratto, insieme alla giustizia e al creato. Nel 2015, con la pubblicazione della Laudato si’ ho desiderato rendermi utile per tradurre l’enciclica in vita.
Nel 2015 i vescovi europei mi chiesero di inviare un contributo per la Cop 21 di Parigi: non lo scrissi sugli aspetti scientifici della crisi climatica ma sottolineai l’importanza dell’aspetto educativo, dell’attivismo nel pregare e nell’agire, celebrando insieme la Giornata del Creato e tutto il Tempo del Creato. Per far fronte a impegni internazionali come quelli firmati nell’Accordo di Parigi, è necessaria una cittadinanza globale attiva e una testimonianza coerente della Chiesa. Ci sono attività simboliche che mettono a contatto con le ferite dei poveri e della Terra e alimentano l’energia per cambiare.
Nel 2017 sono entrata nel Movimento cattolico globale per il clima (Gccm) e il 1° di settembre dell’anno successivo, insieme a Elena Attanasi, coordinatrice dei programmi europei del Movimento, organizziamo ad Assisi la prima preghiera ecumenica del Tempo del Creato. Un evento internazionale di grande risonanza, con rappresentanti di tutte le denominazioni cristiane. Per animarlo abbiamo coinvolto le realtà ecumeniche di quella città, persone profondamente radicate nel territorio. Il percorso è stato bellissimo, dal santuario della Spoliazione al cammino verso Gubbio, passando per la basilica di Santa Chiara e la chiesa di San Damiano.
L’evento conclusivo era il 1° settembre, sul sagrato della basilica superiore di San Francesco: rappresentanti delle varie confessioni cristiane si preparavano a leggere la dichiarazione ecumenica congiunta per il Tempo del Creato.
Dovevamo salire sul palco e non si trovava il cardinal Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee). Con ansia lo abbiamo cercato, per trovarlo in preghiera sulla tomba di san Francesco. Perdersi nella preghiera è il modo migliore per ritrovare dei cammini, soprattutto per chi ha ruoli di responsabilità e guida nelle organizzazioni, nelle Chiese e nelle istituzioni.
Gli sviluppi più significativi che ho vissuto da quando sono nel comitato direttivo del Tempo del Creato sono stati il crescendo di amicizia con tutti e tutte coloro che vi partecipano. Per esempio, l’amicizia con Christina Leaño, direttrice associata del Gccm, che fino a quest’anno ha coordinato il comitato donando tempo e dedizione per tradurre le numerose iniziative in attività concrete. Da quest’anno il coordinamento è assunto dalla Federazione luterana, con il reverendo Chad Rimmer.
Accompagnare il Tempo del Creato ha fatto maturare bellissimi legami di amicizia. Conoscersi e lavorare insieme fa vivere l’ecumenismo della carità, quello di ogni giorno. E allora noi insieme diventiamo la preghiera di Gesù: «Che siano una cosa sola».
Il tema 2020 è “Giubileo della Terra”, perché è vitale donare “riposo” alla Terra sofferente affinché possa riprendersi. Lo possiamo fare se ci liberiamo dalla schiavitù del consumismo e anche del fatalismo, perché insieme, davvero, possiamo fare la differenza. Con le nostre piccole e grandi scelte quotidiane, insieme, possiamo fare tantissimo. Questo è tempo di osare altri modi di vivere, nuovi inizi per guarire dalla pandemia.
E c’è un nesso fra l’Anno speciale della Laudato si’, dal 24 maggio 2020 al 24 maggio 2021, e il Tempo del Creato 2020: esso costituisce il primo evento dell’anno speciale. Come in una staffetta, passerà il testimone a The Economy of Francesco, al Patto educativo globale e ad altre tappe di un processo che continua.