Nel libro La spiritualità del creato, il teologo statunitense Matthew Fox spiega a pagina 28 cosa sia la spiritualità: «Lo Spirito è vita, ruah, respiro, vento. Essere spirituali è essere vivi, pieni di ruah, è respirare a fondo, rimanere in contatto col vento. La spiritualità è un sentiero pieno di vita, un modo di vivere pieno di Spirito». Con la parola “spiritualità”, quindi, intendiamo tutti quei cammini di ricerca di senso che ci permettono di restare in contatto con la vita, indipendentemente dalle religioni o tradizioni da cui provengono.
Perché l’appellativo «del creato»?
Nello stesso libro si precisa che «il creato siamo noi e tutte le cose. Siamo noi in relazione a tutto il resto». E si aggiunge: «Il creato è la benedizione originaria, e tutte le benedizioni successive, quelle che impartiamo a coloro che amiamo e quelle che lottiamo per impartire attraverso la guarigione, la festosità e l’opera di giustizia, sono prefigurate nella benedizione originaria che è il creato stesso, una benedizione talmente incondizionata, talmente colma di grazia, che è difficile vivere senza accorgersene».
La specifica «del creato» sottolinea lo spostamento di baricentro, proprio della proposta spirituale di Matthew Fox, dall’antropologia alla cosmologia, dall’uomo al creato, nel quale anche l’uomo è, ovviamente, incluso e insieme interconnesso. La spiritualità del creato invita a fare esperienza profonda della presenza divina che permea la natura e l’umanità (elemento mistico) e, su questa base, spinge a lottare per la giustizia planetaria a livello sociale ed ecologico (elemento profetico).
Le tappe da percorrere
La spiritualità del creato è stata articolata da Matthew Fox in quattro viae o percorsi esperienziali che formano in realtà un unico sentiero.
Come spiega il teologo in un’intervista rilasciata durante il tour italiano del 2013, il suo intento è stato quello di sostituire i tre stadi del cammino tradizionale (purgazione, illuminazione e unione), che derivano da Plotino ma non hanno nessun fondamento biblico, con i 4 passaggi di cui aveva letto in un articolo su Meister Eckhart e a cui egli, successivamente, ha dato formalmente nome: quattro tappe che attingono a piene mani alla cultura biblica, alla tradizione dei primi cristiani e alla grande mistica medievale.
Quattro viae
La spiritualità del creato parla di
• via positiva: ammirare la bellezza del creato, apprezzare la fisicità e la sensualità, sentirsi parte del cosmo, meravigliarsi come i bambini;
• via negativa: lasciare spazio al vuoto e alla mancanza, lasciar essere il dolore per attraversarlo e poi abbandonarlo, lasciarsi svuotare dalla vita;
• via creativa: emergere come individui consapevoli e creativi, dare valore alla propria unicità, sconfiggere le paure e i sensi di colpa;
• via trasformativa: allearsi con i movimenti per la giustizia, entrare in relazione come profondamente uguali, nutrire vera compassione gli uni per gli altri.