Siamo all’ultimo numero di questa rubrica biennale, ospitata con calore da Combonifem, che ringraziamo di cuore. Chiudiamo in una situazione inedita: nell’ultimo anno il calendario non l’abbiamo scandito noi ma il covid-19. È stato, ed è ancora, un tempo difficile, di crisi, di quarantene e di lutti, un tempo per astenersi dagli abbracci, come scrive Qohelet.
Ma altri abbracci abbiamo tentato di allacciare con i mezzi a nostra disposizione, anche nelle Chiese e tra cristiane e cristiani di diversa denominazione.
Vorremmo salutarci in questo scorcio d’autunno, che speriamo benevolo, guardando alle iniziative di riflessione, studio e liturgia realizzate dal Sae e in altri ambiti ecumenici. Momenti che ci hanno fatto sentire meno soli e appartenenti a comunità ancorché, nel confinamento, virtuali.
Sae in streaming: di necessità virtù
Il covid-19 ci ha fatto allargare lo sguardo. È parso ancora più evidente di prima che siamo interdipendenti. L’assenza forzata di contatti fisici ce li ha fatti desiderare ancor di più e ci ha suggerito alternative per rimanere in relazione. La rete si è infittita di contatti, dialoghi, lezioni, celebrazioni. I convegni e i seminari hanno avuto in streaming un pubblico ancora più vasto che ha dialogato e si è confrontato a largo raggio.
Anche il Sae ha dovuto rinunciare ai suoi due eventi di punta, il convegno di primavera e la sessione di forma-zione ecumenica estiva, che sono stati rimandati al 2021. Il dialogo tra socie e soci e con i simpatizzanti non è comunque mancato, dispiegandosi in diverse forme, specchio della varietà di un’associazione interconfessio-nale ramificata tra il Nord, il Centro e il Sud Italia. Il sito nazionale ha ospitato nuove rubriche in momenti parti-colari – “2020, una Pasqua diversa” e “2020 verso Pentecoste” – con voci cristiane (anglicana, avventista, catto-lica, luterana, metodista, pentecostale, valdese) ed ebraiche, mentre in estate un altro ciclo ha proposto sette letture ecumeniche del Qohelet, d’ispirazione cristiana (avventista, battista, cattolica, ortodossa, valdese) ed ebraica. Alcune letture sono state riprese a inizio settembre in tre incontri online a due voci moderati dal presi-dente Piero Stefani.
Ilenya Goss e Traian Valdman, Lidia Maggi e Sandro Ventura, Gabriella Caramore e Hanz Gutierrez hanno dialogato su aspetti del libro sullo sfondo di questo nostro tempo. Si è parlato della fragilità umana, di quella del creato di cui siamo in parte responsabili, e delle diverse forme di oppressione che attana-gliano l’umanità. Il discorso ha tenuto un tono ecumenico nell’ascolto e nell’accoglienza di una pluralità di inter-pretazioni. Atteggiamenti che il Sae cerca di incarnare nel suo lavoro e di divulgare nelle Chiese e nella società.