Lunedì, 10 Ottobre 2022 15:57

Vulnerabilità sinodale e trasformante

L’11 luglio 2022 l’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg) ha terminato l’originale percorso della sua XXII Assemblea plenaria, e già con impegno si proietta verso la prossima… nel 2025

Il “prolungato cammino” dell’Assemblea plenaria 2022, iniziato a marzo, si è concluso a luglio e ha permesso di affrontare fino in fondo le questioni emerse. I tre incontri online e quello “in presenza” dal 2 al 6 maggio a Roma (anche con possibilità di collegamento online) sono stati riservati alle Superiore generali delle 1.904 Congregazioni religiose che aderiscono all’Unione.

SILENZIO FECONDO
Protagonista importante, sia negli incontri online che in quello presenziale, è stato il “silenzio”, che si è fatto ascolto proteso a cogliere il sussurro dello Spirito. Così si esprimono le tre religiose che hanno svolto il delicato ruolo di “sintetizzare” l’incontro presenziale a Roma: «Durante le presentazioni, abbiamo ascoltato la voce del silenzio, con riflessioni personali e preghiere. Abbiamo potuto percepire l’intensità e la passione che hanno caratterizzato ciò che ci è stato raccontato e che è stato condiviso con noi all’interno delle dinamiche sinodali delle nostre storie, della nostra realtà, dei nostri pensieri e sentimenti... Per usare le parole di papa Francesco: abbiamo creato una “cultura dell’incontro”».

UN’ASSEMBLEA DI NOVITÀ
Possiamo dire che l’Assemblea plenaria 2022 è stata quella delle “prime volte”, sperimentate proprio per rispondere al desiderio di incontrarsi in un contesto ancora marcato dal covid-19; creativamente hanno permesso di trasformare le sfide in opportunità.

Anzitutto si è optato per un “cammino assembleare” invece del solito incontro unico e in presenza di una settimana. L’eco del cammino sinodale della Chiesa, voluto da papa Francesco, ha invitato a riconoscere l’importanza del percorso di preparazione e partecipazione delle sorelle: gli incontri online hanno permesso una intensa condivisione tra le Superiore generali che, spesso impegnate a rispondere alle incombenze della propria posizione, non hanno possibilità di esprimere le proprie fragilità e vulnerabilità.

Così la condivisione prolungata ha permesso di alleviare il senso di solitudine delle leader, accentuato ulteriormente dalla pandemia, e di nutrire quel senso di “sorellanza globale” che la Uisg vuole realizzare.

GOVERNO E DISCERNIMENTO, NELLE DIFFERENZE
Uno dei gruppi di lavoro ha sottolineato la necessità di «sviluppare maggiormente e con più chiarezza e concretezza la governance nella vita consacrata. La sinodalità è un processo di discernimento, ma non di democrazia maggioritaria: è comunionale. La leader non scompare nella sinodalità, che è un metodo di ascolto e discernimento ma anche di decisione». Diventa allora urgente ricomprendere e dare una “nuova forma” ai voti e alla vita religiosa che cambia nel tempo e nei diversi continenti.

Un’altra novità è stata scegliere di raccontare l’Assemblea con linguaggi non usuali: luce (con fotografie), immagini in movimento (con video) e disegni (attraverso facilitazione grafica). Per il terzo linguaggio è stato coinvolto un gruppo di esperte in facilitazione grafica provenienti da vari Paesi (Colombia, Spagna e Francia);* i primi tre giorni hanno cercato di rappresentare con disegni e parole quanto emergeva, perché il linguaggio grafico aiuta a sentirsi ascoltate, facilita la memoria del vissuto (emotivo e cognitivo) e stimola l’apprendimento integrale.

Le grafiche prodotte su vulnerabilità, sinodalità e vita religiosa sono state poi condivise pubblicamente, perché ognuna potesse “risuonare” con quanto veniva condiviso.

ECHI DI SAGGEZZA CONDIVISA…
Le relazioni e le testimonianze durante l’intero “cammino assembleare” sono stata tante e, nella loro diversità, tutte ricche di sapienza, profondità e saggezza.
Gli echi di suor Yolanta Kafka e Pat Murray emergono dalla loro relazione sulle attività dell’Uisg nell’ultimo triennio per l’importante ruolo che l’unione svolge nell’internazionalità, interculturalità e intercongregazionalità che, insieme, costruiscono la “sorellanza globale”.

Il professor Ted Dunn ha invitato ad «abbracciare la vulnerabilità e il suo potenziale trasformativo», perché vivere nella pienezza della propria umanità a cuore aperto è ciò che trasforma. Le persone che non sperimentano la vulnerabilità sono senza empatia o compassione, ma chi la accoglie ne conosce la bellezza e il potenziale creativo: essere vulnerabili è ciò che rende umani e ha il potere di guarire e trasformare i cuori.

… NEL “CAMMINO INSIEME”
Suor Nurya Martínez-Gayol ha sviluppato la “spiritualità della sinodalità” che sostiene il processo di conversione e di cambiamento in quanto osa abbandonare strade e strutture che una volta davano sicurezza ma che oggi sono diventate infruttuose, se non addirittura di ostacolo. Nella ricerca di forme più partecipative e inclusive, non permetterebbero di camminare “con tutte” e “con tutti” e di farsi carico della realtà.

Come abbracciare la saggezza della vulnerabilità e seminare con speranza anche quando si piange (cfr. Salmo 126)? La dottoressa Jessie Rogers ha illustrato la “saggezza per un cammino sinodale”: per il bene del mondo e del suo futuro le Congregazioni religiose si espongono al rischio, fiduciose che il cambiamento non avviene attraverso la forza ma attraverso il modo di essere di Gesù di Nazaret, che trasforma la violenza in sorprendente potenzialità di riconciliazione.

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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