Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, è stato categorico: «Il ritorno al sovranismo non è un errore, è un delitto». Lo ha detto il 6 maggio scorso, in conferenza stampa, presentando “Il valore dell’Europa”, riflessione pubblicata dalla sua associazione in collaborazione con le otto università di Milano e quella di Pavia.
Come imprenditore, in vista delle elezioni europee, ha sottolineato i risvolti economici dell’interdipendenza fra Paesi europei, ma l’interdipendenza è ben più vasta e inclusiva, e spazia ben oltre l’Europa e l’economia.
Ce lo ricordano i giovani che oggi, 24 maggio, inonderanno nuovamente strade e piazze del mondo per continuare la Marcia globale per il clima. A milioni di studenti si stanno affiancando migliaia di scienziati e scienziate.
A Milano, oltre all’iniziativa studentesca del mattino, alle ore 18.00 è in programma anche una marcia cittadina.
La mobilitazione per il clima evolve…
E non è banale che la seconda Marcia globale ricorra proprio il 24 maggio, quarto anniversario dell’enciclica Laudato si’, pervasa dalla melodia di un ritornello: «Tutto è connesso!». La crisi ambientale è anche sociale e spirituale, e deriva da miopia etica e capitalismo rapace.
Papa Francesco la scrisse nel 2015, in vista di Cop21, la Conferenza internazionale sul clima che, dopo prolungato travaglio, partorì lo storico Accordo di Parigi.
Nel 2020 si farà il punto sui contributi previsti dall’Accordo e promessi da ogni nazione per contenere il riscaldamento ambientale sotto i 2°C. Di passi finora ne sono stati fatti pochi.
Eppure, nonostante i ritardi della politica e gli insulti degli scettici, le iniziative per contrastare il cambiamento climatico procedono, soprattutto “dal basso”. Sono meraviglie di interdipendenza, connesse fra loro oltre ogni frontiera.
Allora, il sovranismo è un delitto?
Forse sì, perché nel cosmo, davvero, tutto è connesso e ognuno e ognuna di noi può responsabilmente coinvolgersi nel sostenerne la vita.