Ho firmato tante petizioni, perché credo che esprimere il proprio parere sia un modo di essere “cittadina responsabile”, adesso però mi è data ben altra possibilità.
Posso partecipare a plasmare il futuro dell’Unione Europea, e non si tratta di petizione, ma di azione diretta.
Così mi sono iscritta alla Piattaforma multilingue che permette a ogni cittadino e cittadina dell’Ue di avanzare e discutere proposte in vista della Conferenza sul Futuro dell’Europa, che il compianto David Sassoli ha promosso con tanta convinzione.
L’iscrizione è semplice: si entra nella Piattaforma, si clicca su “ACCEDI” e si apre la finestra per accedere; se non fosse in italiano, basta scegliere la lingua nella casella in alto a destra.
La schermata di accesso chiede l’indirizzo mail o quanto scelto come proprio identificativo, ma poco sotto è scritto “Crea un account”. Seguendo la procedura ci si registra e, alla fine, si riceve una mail di conferma.
Terminata la registrazione, si può accedere e partecipare, proponendo idee e anche votando proposte già formulate. Per votare abbiamo tempo fino al 20 febbraio 2022, prima che vengano presentate alla Plenaria della Conferenza, convocata per il 21 e 22 marzo.
Vi partecipano 108 rappresentanti del Parlamento europeo, 54 del Consiglio e 3 della Commissione europea, nonché 108 rappresentanti di tutti i parlamenti nazionali, su un piano di parità, e da 108 cittadini: 80 rappresentanti dei panel europei di cittadini e cittadine, 27 membri dei panel nazionali o di eventi della Conferenza (uno per Stato membro) e il presidente del Forum europeo della gioventù.
Partecipano anche 18 rappresentanti del Comitato delle regioni e 18 del Comitato economico e sociale europeo, 6 rappresentanti eletti delle autorità regionali e 6 rappresentanti eletti delle autorità locali, 12 rappresentanti delle parti sociali e 8 rappresentanti della società civile.
Il Movimento federalista europeo (Mfe) ha avanzato proposte interessanti:
scorrendo in basso si nota l’attenzione data a tre proposte di vitale importanza per rendere l’Unione Europea più efficace: l’abolizione del diritto di veto, che permette anche a un solo Stato membro di bloccare ogni decisione, l’attribuzione di potere fiscale all’Ue, per garantire risorse da spendere nell’interesse generale ed evitare i “paradisi fiscali” all’interno dell’Unione, e la riforma dei Trattati in senso federale.
Non mancano proposte per affrontare l’emergenza climatica e gestire le migrazioni: per queste c’è chi invoca la chiusura delle frontiere e chi riconosce nelle migrazioni una risorsa.
Il dibattito è vivace.
Una nota dolente, però, è questa: chi non è già familiare con il mondo delle piattaforme digitali cosa potrà fare?