La Conferenza internazionale sul cambiamento climatico (Cop27) ha deciso di curare i sintomi, ma non la causa.
Ha accettato di considerare un fondo per compensare “perdite e danni” incorsi dai Paesi che più subiscono il cambiamento climatico e che non hanno le infrastrutture necessarie per limitarne gli effetti devastanti; ma non ha ridotto in modo sostanziale le fonti fossili che sono all’origine dei disastri climatici.
In Italia, la grave ondata di siccità dell’estate 2022 ha arrecato danni ingenti all’agricoltura, ma le infrastrutture irrigue hanno comunque limitato la perdita dei raccolti.
Dove i sistemi di irrigazione non ci sono e la semina attende solo la benedizione della pioggia, quando la siccità sferza la terra... di raccolto non ce n'è proprio!
La fame è l’esito terribile di quella siccità, e la popolazione emigra altrove o muore.
Combonifem ha ampliamente trattato delle “migrazioni climatiche”, che da tempo sono una triste realtà. A ogni latitudine.
Se Cop27 è stata un fallimento, perché i governi degli Stati non hanno avuto il coraggio di ridurre l’emissione dei gas-serra, le iniziative per passare dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili di energia pulita vengono dal “basso”.
Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) si stanno diffondendo sempre più nel nostro Paese: una buona notizia!
E anche le “comunità di fedeli” fanno la loro parte: il rapporto di Ipsos Fondazione Symbola e Gruppo Tea evidenzia l’apporto delle chiese locali ai progetti delle Cer.
Si tratta di “fiducia nella buona trasformazione” che ogni persona può davvero contribuire a realizzare... grazie alla "solidarietà".