Si dice che l’Italia non sia un Paese per giovani, ma forse, all’interno dell’Unione Europea, lo può divenire.
Sebbene i giorni che introducono ai sessant’anni dei Trattati di Roma siano pervasi da affermazioni che lasciano perplesse, le espressioni di fiducia non mancano.
Oltre ai muri e alle barricate, anche mentali, che qualche rappresentante dei governi dell’Unione erige, fra cui l’infelice gaffe del presidente Eurogruppo Dijsselbloem, ministro delle Finanze dell’Olanda, e oltre i dati scoraggianti della Fondazione Bruno Visentini sulla situazione dei giovani in Italia ci sono anche note positive.
In Italia provengono dai genitori e dai nonni di tanti e tante giovani che stanno vivendo esperienze di studio in altri Paesi d’Europa.
Il progetto Erasmus sta tessendo l’Europa di domani, forse più di tanti trattati, perché nutre relazioni di reciproca conoscenza e incoraggia la collaborazione.
Allora… Tanti auguri, Unione Europea!