Anche per il 2016 viene registrato in Italia l’ennesimo «nuovo minimo delle nascite». Una tendenza registrata da tempo: ogni anno un “nuovo minimo”. Forse si è persa la speranza?
Siamo un Paese frammentato e con una popolazione sempre più anziana, rivela l’Istat nel suo rapporto annuale pubblicato ieri. Una panoramica abbastanza desolante dell’Italia, con appena 474mila nascite nel 2016, rispetto alle già minime 486mila del 2015.
La denatalità esprime anzitutto un disagio delle famiglie, e la si può affrontare soltanto “insieme”, come società.
In attesa che il Parlamento intervenga formulando politiche adeguate e lungimiranti, oltre l’estemporaneità dei “bonus mamma”, apprezziamo le iniziative che cercano di migliorare in modo inclusivo il rapporto lavoro/famiglia.
Dal 2009 un’associazione di imprese, ValoreD, «promuove la diversità, il talento e la leadership femminile per la crescita delle aziende e del Paese», con attenzione a “lavoro agile” e “welfare sussidiario”. Nel 2013 una ricerca di ValoreD precisava: «La spesa pubblica a sostegno del welfare rimane fortemente concentrata su pensioni e sanità, mentre solo il 25% è destinato ai servizi di supporto a famiglie, invalidi e poveri».
Esperienze che armonizzano lavoro e famiglia stanno maturando anche in Italia, dove sono ancora le donne a svolgere principalmente le "mansioni di casa". Pertanto risultano innovative le esperienze in cui sono i papà a fare la differenza. A tal proposito indichiamo un’iniziativa virtuosa, divulgata recentemente da Unilever, un’azienda che nel 2016 è stata nel mirino di Amnesty International per sfruttamento lavorativo di minori nel Sud del mondo.
Unilever ha avviato un sistema di “welfare articolato”, dedicato alle mamme e ai papà, che vengono coinvolti in maniera diretta e attiva nell’assumere in modo condiviso il loro “doppio ruolo”, genitoriale e lavorativo. «È un dato di fatto che la genitorialità preveda il coinvolgimento di entrambi i genitori, e puntando sui papà possiamo aiutare tutti, in particolare le donne, a non trascurare il proprio percorso professionale», ha affermato Gianfranco Chimirri, Direttore Risorse Umane di Unilever Italia.
Chissà che, grazie a iniziative come questa, il prossimo rapporto annuale dell’Istat non rilevi, con speranza, una nuova tendenza: la crescita della natalità!