1 giugno 2017: alla vigilia della festa della nostra Repubblica abbiamo ricevuto una triste comunicazione dal Presidente Trump sull’impegno Usa per il clima, siglato nel 2015 dal suo predecessore Barack Obama. E chissà quali altri negoziati intende avviare per "fare l'America di nuovo grande".
Era una decisione importante, perché gli Usa, insieme alla Cina, sono i più grandi produttori di gas climalteranti. Inquinano molto, e tutta la creazione ne paga le conseguenze. Anche noi.
Le pressioni affinché il presidente Usa non faccesse precipitare la più influente democrazia del mondo in un grave isolazionismo erano forti, perfino all’interno del suo Paese e fra i suoi stessi collaboratori. Decidere con lungimiranza solidale o rispondere all’egoismo di “pancia” del suo elettorato?
Purtroppo Trump ha deciso per gli Usa: "Noi siamo fuori dall'Accodo di Parigi!"
Invece in Italia "Noi siamo dentro, pienamente!". Oltre 160 istituzioni e reti della società civile, incluse tante università: dal 22 maggio al 7 giugno hanno promosso il primo Festival dello sviluppo sostenibile.
Con il motto “Pensiamo al futuro. Cambiamo il presente” stanno svolgendo in tutta Italia oltre 200 iniziative di sensibilizzazione per diffondere una cultura della sostenibilità, a partire anche dai modelli di produzione e di consumo e dall’educazione di qualità, che tutela l’ambiente e valorizza le persone.
Ecco perché le tante iniziative in corso meritano attenzione e partecipazione.
Sono un bel modo di celebrare la Repubblica italiana. Sono opportunità di confronto costruttivo su un tema complesso: gli obbiettivi di sviluppo sostenibile prospettati dall’Onu per il 2030.
Fra questi le migrazioni internazionali: nel 2010 i disastri climatici avevano già costretto 50 milioni di persone a emigrare. Dal 2008 è stata valutata una media annuale di oltre 21 milioni di profughi climatici, senza contare quelli che migrano dalle zone rurali affette da una siccità mortale.
“Tutto è connesso”: l’impegno per arginare la povertà e i cambiamenti climatici, l’impegno per promuovere un’innovazione attenta alla qualità della vita e un lavoro dignitoso. Papa Francesco lo ha ricordato a Trump il 24 maggio, facendogli dono dell’enciclica Laudato si’.
Purtroppo Trump lo ha già dimenticato! Noi no!