Giovedì, 01 Febbraio 2018 12:51

Chi si indigna?

Aveva appena tredici anni quando prese la via del mare. Le avevano detto che in Europa l’attendeva l’uomo della sua vita. Non vedeva l’ora di raggiungerlo!

Ma le motovedette libiche, al tempo di Gheddafi, intercettarono il barcone su cui viaggiava. Un anno dopo era di nuovo a casa, in quella città della Nigeria che vende corpi di ragazze all’industria del sesso del Vecchio Continente.

È ripartita poco dopo, ostinata a salvare la sua famiglia dalla miseria. Era quello che le ripeteva suo padre.

Tutto organizzato con un’amica di famiglia. Purtroppo lungo la via un altro imprevisto: altro rientro e altra … partenza. Per assicurare il viaggio, un conoscente chiede 20.000 euro: è una moneta che non conosce. Fa il calcolo in naira, la valuta nigeriana, …e non è poi così tanto.

Ancora una volta, tutto organizzato: attraverso il deserto fino alla Libia. Questa volta il gommone prende il largo e varca il limite territoriale. Mentre comincia a sgonfiarsi arrivano i soccorsi. La portano in Italia, nel “percorso di asilo”.

Tutto organizzato: chiama il numero di telefono che ha in tasca e si dilegua presto dal Centro di accoglienza straordinaria che la ospita.

Per ripagare i soldi del viaggio, di cui ignorava il valore, è costretta a prostituirsi per due anni. Chissà se suo padre lo sa. La sua piccola perla non ha salvato la sua famiglia e ha distrutto se stessa. Anzi, è stata distrutta.

Da mesi è in trattamento psichiatrico. Gli occhi, grandi grandi, sono velati di paura, e non vedono la fine del tunnel.

Una vita giovanissima, già spezzata.

Chi si indigna?

Per questo continuiamo a parlarne e a rilanciare l’invito: no alla tratta!

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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