Donne e oceano. Quale collegamento?
Basta, forse, sapere che il 34% degli scienziati marini sono donne? Basta, riconoscere le comprovate capacità di leadership che le donne hanno nella gestione e nella conservazione dei beni ambientali? Basta, sapere che costituiscono oltre la metà della forza lavoro nel settore, eppure guadagnano il 64% rispetto agli uomini e hanno meno accesso alle posizioni decisionali?
Basta. Se non altro basta per spiegare come la parità di genere, in un settore come l’ambiente, sia l’unica vera chiave per la sostenibilità. Solo insieme possiamo proteggere le ultime risorse vitali della terra.
L’8 giugno, l’Onu ha ospitato una conferenza per celebrare la Giornata mondiale degli oceani e, in particolare, l’importanza della parità di genere nella conservazione degli Oceani e la celebrazione di donne del mondo che si sono distinte per il loro impegno per la tutela dell’ambiente marino.
Dall’Italia, tre sono le donne partite per rappresentare il nostro Paese. Anne De Carbuccia, fotografa franco-americana trapiantata a Milano; Mariasole Bianco, biologa marina e vicepresidente della rete Giovani Professionisti della Commissione Mondiale per le aree protette che aiuta i governi a pianificare e integrare le strategie di protezione. E Francesca Santoro, rappresentante della Commissione oceanografica Intergovernativa dell’Unesco dove è responsabile del coordinamento dei contributi del CIO ai progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea.
Ma le donne che si impegnano ogni giorno per proteggere l’oceano, sono tante. Women4ocean è un’associazione che promuove la salute dell'oceano collegando, amplificando e ispirando le donne di tutto il mondo che lavorano nello spazio oceanico.
Le donne sono impegnate in tutti gli aspetti del nostro oceano dalla pesca alla conservazione, per questo è necessario impostare un percorso più sano ed equilibrato per promuovere soluzioni innovative. Soluzioni che abbracciano la diversità e l'inclusione. L’associazione collega e amplifica progetti con sinergie culturali e geografiche trasversali in modo da rafforzare e accelerare i risultati positivi per il nostro oceano.
Curiosa l’app che queste donne hanno creato per sensibilizzare alla parità di genere: #W4OBingo. Un’app/gioco da usare in occasione di conferenze e riunioni, per mettere in luce gli atteggiamenti negativi e positivi che si manifestano nei confronti delle donne. E per gioire insieme dei progressi raggiunti. Un’intuizione interessante, perché per salvare i nostri oceani è necessario il meglio di tutte e tutti!
E tutte le voci devono essere ascoltate.