Domenica, 26 Maggio 2019 09:10

L’energia circolare

Il sole è energia e, come mostrano le catene alimentari, l’energia è il motore della vita

I carnivori mangiano gli erbivori, gli erbivori mangiano i vegetali, i vegetali producono il proprio nutrimento grazie al sole che fornisce l’energia per trasformare l’anidride carbonica in zuccheri.
In conclusione, senza energia, e quindi senza sole, non esisterebbe la vita. Ma per noi che siamo oltre la vita puramente biologica, il bisogno di energia emerge in molti altri ambiti: lavoro, movimento, calore. In fondo, se negli ultimi 200 anni la nostra vita, almeno quella di coloro che vivono nella parte opulenta del mondo, è cambiata così tanto, è stato proprio grazie all’abbondanza di energia che non solo ci ha permesso di muoverci, illuminarci e scaldarci a piacimento, ma anche di aumentare considerevolmente la ricchezza a nostra disposizione grazie all’uso delle macchine. Il guaio è che abbiamo utilizzato fonti fossili mettendo in libertà quantità di anidride carbonica ben superiori a quelle che il sistema vegetale è capace di assorbire. L’eccesso si è accumulato in atmosfera e sta provocando l’aumento della temperatura terrestre con conseguenze sul clima.

Da scarto a energia
L’ultimo rapporto pubblicato delle Nazioni Unite sul clima, pubblicato nell’ottobre 2018, sostiene che per impedire alla temperatura terrestre di crescere ulteriormente bisognerebbe tagliare le emissioni di anidride carbonica della metà da qui al 2030 e annientarle del tutto entro il 2050. Un obiettivo che per essere raggiunto richiede un cambio radicale nel nostro modo di procurarci energia e di consumarla.
Dobbiamo adottare due nuovi principi: l’uso di energie rinnovabili e il recupero di ogni forma di energia possibile. Ora l’umanità sembra averlo capito ed è di buon auspicio che il 26% della produzione globale di energia elettrica provenga da energie rinnovabili: sole, vento, acqua. Intanto anche sul fronte del recupero energetico si stanno facendo passi avanti sia nel Sud che nel Nord del mondo.
In ambito rurale, un rifiuto prezioso che i contadini hanno sempre riciclato è lo sterco animale. Da sempre utilizzato come ottimo fertilizzante, presso alcuni popoli è conosciuto anche come combustibile, previa essiccazione. E la scienza moderna conferma: ogni tipo di rifiuto organico ha un grande potenziale energetico, che può essere estratto sotto forma di gas anche con tecnologie piuttosto semplici. Il principio è quello della fermentazione in ambiente privo di ossigeno, poiché i batteri responsabili della trasformazione sono anaerobi. I carboidrati, le proteine, i grassi, aggrediti dai batteri, vanno incontro a un processo di decomposizione durante il quale si produce un gas ricco di metano che, a seconda del contesto, può essere bruciato per i più vari usi. La tecnologia, piuttosto semplice, si addice sia alla grande scala, finalizzata alla produzione di vapore capace di alimentare turbine elettriche, sia alla piccola scala per usi domestici.

Gas “bio” e versatile
In tutto il mondo varie organizzazioni di cooperazione sono impegnate nella messa a punto di tecnologie cosìdette appropriate, per permettere alle famiglie più povere di migliorare le proprie condizioni di vita tramite tecnologie a basso costo, semplici, riparabili, addirittura autocostruibili con materiali locali. In questo contesto sono stati elaborati piccoli impianti che permettono alle famiglie contadine di produrre biogas non solo da rifiuti organici e sterco animale, ma dalle loro stesse deiezioni. Con più risultati: biogas utile a cucinare, a scaldare l’acqua, perfino a far funzionare il frigo, mentre il materiale di residuo può essere usato come ottimo concime.

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Last modified on Domenica, 26 Maggio 2019 09:15

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