Fondata nel 1956, la Lcwr conta oggi circa 1.350 membri, in rappresentanza dell’80% delle circa 49.000 religiose negli Usa. Tra i principali scopi del loro programma d’azione vi è la collaborazione, all’interno della Chiesa cattolica come nella società in generale, per la trasformazione sociale e di sistema.
Il loro modo di porsi, così profondo e al contempo così semplice, la dice lunga sulla qualità del loro obiettivo. A loro poco importa la divisa che una congregazione indossa, conta piuttosto la sua disponibilità a creare luoghi che facciano la differenza, per il bene comune di tutte e tutti: vicino a casa o al di là dei tanti confini che dividono popolazioni, culture, religioni e interessi di parte.
Cercano in ogni modo di tessere modalità di incontro con tutte le alterità, e lo fanno, in particolare, per ampliare la convivialità delle unicità di cui ogni persona è portatrice.
Anzitutto donne
Sono donne di parte perché, senza remore, si espongono in prima persona là dove esistono situazioni che ledono la dignità umana. A volte vengono chiamate sisters, e la gente in generale le sente davvero come sorelle, ma loro preferiscono il termine women religious perché è nel loro essere donne e religiose che vivono, trasmettono e realizzano la finalità delle loro specifiche vocazioni nel costruire un modo diverso di vivere e di credere.
E sono donne di una laboriosità incredibile. Attraverso una presenza e un’organizzazione ben radicata sul territorio, sono divenute punto di riferimento per chiunque voglia capire la realtà ecclesiale e sociale.
Facendo leva sul loro essere associazione, seguono da vicino le tendenze e danno visibilità a particolari temi nazionali e internazionali, denunciando soprusi e violenze e facendo scelte concrete di solidarietà con chi necessita di rappresentanza e di sostegno. Sono formidabili nel creare consapevolezza su spazi di azione della cittadinanza per attivare cambiamenti positivi ed esigere che la politica assuma le proprie responsabilità.
Dialogo e discernimento
Attraverso varie pubblicazioni, quali newsletter e libretti tematici, alimentano la qualità della loro riflessione e offrono alle congregazioni affiliate materiale per la formazione continua di tutte. Nel loro sito si naviga tra le coordinate delle loro molteplici attività. Con il piglio di donne felici e assertive, queste religiose conducono giornate di formazione alla leadership e creano uffici competenti a discernere i cammini che le congregazioni religiose devono intraprendere a fronte dell’avanzamento dell’età e del calo delle presenze giovani. Le assemblee annuali con i leadership team delle congregazioni sono curate in ogni dettaglio per facilitare una convergenza piena e significativa, costruita pezzo dopo pezzo e incontro dopo incontro attraverso il contemplative dialogue, un discernimento condiviso fondato su una profonda spiritualità e capacità di ascolto.
Professionalità eccelsa
La marcia in più che queste donne hanno deriva dalla loro capacità professionale: essendo state la spina dorsale del sistema educativo e sanitario su cui buona parte della nazione si è andata costruendo, tra difficoltà di ogni genere e sacrifici personali rilevanti, niente le spaventa più di tanto. Attraverso una qualità di presenza singolare, rivelano la profondità spirituale dalla quale traggono l’energia e la contagiosa vitalità con cui sanno attrarre sostegno e adesione alle loro scelte, anche dai settori della società dove meno si penserebbe di trovarne. E la gente apprezza il loro impegno partecipando alle campagne di sensibilizzazione che puntualmente organizzano per la difesa del bene comune. Da anni, in quasi ogni Stato, contrastano i cambiamenti climatici e il razzismo in tutte le sue forme, difendendo i diritti umani e la pace giusta.