Sono cresciuta al Nord della Germania, terra protestante luterana. Mia madre ha una fede salda in “Dio”; un Dio semplice, sempre presente, con il quale puoi parlare dei problemi, delle paure. Ma se commetti un peccato ti punisce subito.
Né confessioni, né l’obbligo di andare sempre in chiesa, ma Dio come istanza di etica e morale.
In chiesa si cantava; amavo gli inni, l’organo e le chiese protestanti bianche o di mattoni rossi, semplici, piene di luce, che entrava dalle grandi finestre gotiche.
La mia fede è una ricerca continua della sorgente di tutto ciò che respira, che esiste.
Un progetto fatto insieme
Quattro anni fa, feci la proposta alla Rete delle Donne Luterane di dipingere per l’anniversario dei 500 anni della Riforma una serie di tredici donne. Il numero è legato alla luna, al suo percorso durante l’anno, e quindi al ciclo delle donne.
La proposta fu accolta con grande interesse, soprattutto perché, durante un convegno nazionale, la teologa tedesca Martina Mangels aveva tenuto una conferenza affascinante sul tema “Le donne e la Riforma”. Tante di noi pensavano che fossero stati unicamente Lutero, Calvino, Valdo, Zwingli, Jan Hus e altri uomini, i “padri” della Riforma; ma anche tantissime donne, nei secoli, hanno sentito il desiderio di rinnovare la Chiesa, anche rischiando e perdendo la vita.
Negli ultimi anni, le donne delle Chiese hanno fatto una ricerca straordinaria sulla partecipazione femminile nel processo della Riforma e dell’innovazione sociale.
Cominciai a leggere libri, articoli, pagine in internet. L’idea era quella di rendere omaggio alle donne coraggiose, ribelli e forti, che nei secoli hanno cambiato la Chiesa e la società. Ho letto biografie e testimonianze di dozzine di donne. La scelta è stata difficile. Abbiamo spaziato dall’Europa agli Stati Uniti d’America, includendo anche donne impegnate contro ogni oppressione.
Scelte difficili
È stato molto difficile selezionare chi includere in questo progetto, che, comunque, non è concluso. Dall’iniziale numero tredici siamo già arrivate a ventuno quadri.
Avevo iniziato a dipingere le donne attive nella Riforma, trovando dapprima delle donne nobili, quindi assai conosciute per il loro ruolo politico e sociale: Anna di Danimarca, Elisabetta di Sassonia, Renata di Ferrara. Le donne nobili ebbero accesso all’istruzione, poterono leggere la Bibbia, impararono il latino, il greco e alcune anche l’ebraico.
Andando avanti nella ricerca, mi sentivo attratta dall’una o dall’altra, ma ero sempre più affascinata dalle donne semplici, che rischiando la vita avevano scelto di confessare una fede “eretica”, negando alcuni dogmi o verità di fede insegnati dalla Chiesa. C’era chi predicava, e chi sosteneva altre persone riformiste.
Tra le 21 donne finora dipinte voglio descriverne 3 che mi hanno colpita in modo particolare.
Isabella Baumfree, nota come Sojourner Truth, nacque alla fine del Settecento nello Stato di New York da genitori schiavi. All’età di 9 anni fu “regalata” ad un padrone olandese che la violentò sotto gli occhi dei suoi genitori, e continuò questo abuso per anni. Sojourner Truth rimase incinta varie volte da quell’uomo violento: ebbe degli aborti e un figlio. Ottenne la libertà nel 1827, e iniziò a viaggiare per gli Stati Uniti predicando a favore dell’abolizione della schiavitù e sostenendo i diritti delle donne.
Guardando delle immagini di questa donna coraggiosa sentivo sempre di più il suo dolore, ma anche la sua forza di andare avanti.
Luise Schottroff (1934-2015) e Dorothee Sölle (1929-2003) erano due teologhe femministe, luterane e professoresse universitarie. Ho voluto rendere loro onore: Luise ha iniziato il progetto della Bibbia “in linguaggio giusto”, che introduce il pensiero del femminile nel mondo biblico maschilista. Evita concetti fissi di un “Dio” maschile. Cambia i termini del testo, ma restando sempre fedele al senso dell’originale. La Bibel in Gerechter Sprache è stata elaborata da un gruppo di quarantasei teologhe e teologhi.
Nella Chiesa luterana, hanno cambiato e ampliato enormemente la visione ristretta sul “divino”. Entrambe hanno influenzato le nuove generazioni di donne teologhe e pastore. Con una teologia eco-femminista, erano coinvolte anche nelle azioni politiche ed ecologiche.