Fra questi personaggi, la benedettina Ildegarda di Bingen, e i fondatori degli ordini mendicanti, Domenico di Guzmán e Francesco d’Assisi. Questi rimangono nella Chiesa cattolica, gli albigesi (o catari) nel sud della Francia e i “poveri di Lione” seguaci di Valdo, chiamati valdesi, se ne staccano, e vengono relegati ai margini della società.
Nel XVI secolo, invece, il movimento avviato da Lutero esercita un effetto dirompente sull’Europa governata dal binomio Chiesa-Impero. Iniziano sanguinose “guerre di religione”, in realtà, allora come oggi, guerre di potere. Le rivalità causarono persecuzioni, sofferenze indicibili e decine di migliaia di vittime innocenti, anche per divergenze all’interno dello stesso movimento della Riforma.
Ferite profonde, che il tempo e le parole di Cristo hanno lentamente sanato. Nel giugno 1910 la prima Conferenza missionaria mondiale riuniva a Edimburgo 1200 delegati di varie Chiese protestanti con una storia di divisione e contrasti: nasceva il movimento ecumenico, che dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1948, generava il Consiglio ecumenico delle Chiese.
Dal 1967, dopo il Concilio Vaticano II, la Federazione luterana mondiale e la Chiesa cattolica avviano un dialogo teologico internazionale e oggi il quinto centenario della Riforma viene celebrato insieme.
Passi più informali di dialogo, riconciliazione e collaborazione erano iniziati molto prima: in Italia, a Venezia, Maria Vingiani, fondatrice del Segretariato attività ecumeniche (Sae), promuove iniziative di dialogo già nel 1947. Alla fine degli anni Cinquanta Chiara Lubich prende contatto con alcuni riformati svizzeri e luterani tedeschi.
Cammini di incontro a partire dal dialogo della vita.
Cammini di donne.