Già nel Duecento movimenti riformisti avevano invocato un cristianesimo non contaminato dal potere. Alcuni, come i francescani, rimasero nella Chiesa cattolica romana, altri, accusati di eresia, si dissolsero o entrarono nella clandestinità, come i valdesi. Nel Trecento, John Wyclif aveva divulgato idee riformiste in Inghilterra e all’inizio del Quattrocento il boemo Jan Hus veniva condannato al rogo per idee molto simili a quelle di Lutero.
Congiuntura favorevole
Lutero viene scomunicato nel 1521 e deve nascondersi per non essere condannato come eretico, ma la Riforma luterana emerge in un tempo “maturo”, segnato da altri fermenti sociali e politici. All’inizio del Cinquecento fiorisce il Rinascimento, che valorizza le fonti classiche e anche le fonti religiose, cioè le Sacre Scritture, cui la Riforma si richiama. Le idee di Lutero si diffondono rapidamente anche grazie alla quasi contemporanea invenzione della stampa: volantini e libretti circolano per tutta Europa e la Bibbia in lingua tedesca diventa accessibile.
Fra religione e politica
Anche tensioni politiche si sovrappongono alla protesta religiosa di Lutero. Lui denuncia il commercio delle indulgenze e delle cariche ecclesiastiche, respinge la mediazione della Chiesa per la salvezza dell’anima, auspica la lettura delle Sacre Scritture da parte di tutti i fedeli e biasima lo stile di vita dissoluto di gran parte del clero; molte persone, sia semplici che erudite, lo seguono, altre vi si oppongono. Alcuni seguaci di Lutero applicano all’ambito politico e sociale le sue idee di uguaglianza davanti a Dio. Così in alcune regioni della Germania i contadini si ribellano ai nobili. Lutero si oppone ai rivoluzionari e la repressione è brutale.
Molti principi tedeschi avevano aderito alla Riforma e il Sacro Romano Impero si divide fra principati cattolici e riformati. Lutero chiede ai principi che lo appoggiano di organizzare la vita ecclesiale nei propri Stati. Questi e le città libere dell’impero, quasi tutte protestanti, temono una repressione della Riforma da parte dell’imperatore Carlo V e si organizzano nella Lega di Smalcalda. Gli scontri fra l’imperatore e la Lega si concludono nel 1555 con la Pace di Augusta, che sancisce la libertà dei principi e delle città libere di scegliere la propria confessione. I loro sudditi però devono adeguarsi alla loro scelta, secondo il principio cuius regio, eius religio.
Una diffusione articolata
Nel Cinquecento il luteranesimo si diffonde in parte della Germania e dei Paesi nordici (Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia), dove ancora oggi costituisce la confessione cristiana principale.
Negli altri Paesi europei le idee protestanti vengono represse a partire dalla seconda metà del secolo.
In Svizzera Ulrich Zwingli introdusse le idee di Lutero a Zurigo: nel 1525 aveva abolito il celibato dei preti, chiuso i monasteri, proibito il culto dei santi e di qualsiasi immagine. Altre parti della Svizzera seguirono la Riforma di Zurigo.
Nel 1529 Lutero e Zwingli si incontrarono a Marburg per risolvere alcune controversie teologiche. Su un punto non concordano: la Santa Cena. Mentre, per Lutero, nell’atto della comunione sacramentale sono presenti il vero corpo e sangue di Cristo, Zwingli li considera soltanto simboli che servono per commemorare l’Ultima Cena.