Ellen Harmon, di origini metodiste, sposa James White, di origini puritane. Lui è uno dei tre principali pionieri della Chiesa avventista, e lei la sua grande organizzatrice. Il loro connubio aggrega due diverse denominazioni cristiane protestanti e ne genera un’altra.
Donna pioniera
Quando l’unica prospettiva per una donna era metter su famiglia e prendersene cura per tutta la vita, Ellen, madre di quattro figli, non rinunciò alla sua particolare vocazione missionaria. Sebbene non ricoprisse incarichi ufficiali nella conduzione della Chiesa avventista, ebbe una parte determinante nella sua organizzazione: a lei si deve la visione di una Chiesa mondiale.
Precorse i tempi, trattando della maternità e di un’educazione scolastica attenta allo sviluppo armonioso del corpo, della mente e dello spirito.
Incoraggiò la fondazione di istituzioni sanitarie e scrisse sull’uso dell’acqua e sulla sana alimentazione. Visse a lungo, e per settant’anni viaggiò per l’America, l’Europa e l’Australia. Gli ultimi ventisette anni della sua lunga vita furono i più fecondi.
Consapevole dell’importanza del contributo delle donne, nel 1874 avviò nella Chiesa avventista il dipartimento dei Ministeri femminili, che però non ebbe seguito dopo la sua morte.
Un secolo di oblio
Dopo una lunga battuta d’arresto, il dipartimento fu riattivato nel 1990 all’Assemblea mondiale della Chiesa cristiana avventista di Indianapolis, negli Usa, dove trentacinque donne in rappresentanza di vari gruppi chiesero di eleggere una dirigente a tempo pieno. Tale provvedimento avrebbe contribuito a dare maggiore attenzione alle tematiche femminili, a produrre e divulgare informazioni accurate sul ruolo delle donne nella Chiesa, e alla sponsorizzazione di incontri per coordinarle tra di loro.