Lunedì 8 febbraio 2021 internet è stata pervasa da una maratona molto originale: alle 10, ora di Roma, dall’ufficio Uisg (cfr. pag. 33), il saluto d’inizio, ma la corsa è partita dall’Oceania, in Australia. A ritmo meditativo ha raggiunto Giappone, Filippine, e Indonesia; poi Thailandia, Cambogia e Vietnam… Ora dopo ora ha attraversato 29 Paesi dei 5 continenti. Un intreccio incredibile di lingue e stili diversi per riflettere e pregare per un unico fine: contrastare la tratta e affiancare le vittime nei loro cammini di liberazione. Dopo sette ore, coinvolgendo anche papa Francesco, la maratona ha raggiunto il Canada. Per facilitare la partecipazione di quasi 3.000 persone, che da varie parti del mondo la seguivano in diretta sui social, ci sono state traduzioni simultanee in cinque lingue.
Coordinata da Talitha Kum, la rete antitratta della Uisg, la “maratona” è stata un ricamo di collaborazioni vaste: dal dicastero vaticano per i Migranti e rifugiati, a Caritas Internationalis; dall’Organizzazione internazionale delle donne cattoliche al movimento dei Focolari; ma chi ha corso di più la staffetta, passandosi il testimone da un Paese all’altro, sono state le “reti territoriali” di Talitha Kum, che da anni svolgono un lavoro molto concreto nel proprio contesto.
L’idea della maratona è nata per vivere la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone in tempo di covid-19. Si è realizzata grazie all’impegno di tante diverse organizzazioni, soprattutto legate a Talitha Kum. L’8 gennaio 2021 avevamo conferma dagli Stati Uniti e dal Giappone; a fine gennaio sono arrivati video dalle varie reti territoriali e la settimana prima dell’8 febbraio anche quelli dei partner. Nel montare i tanti contributi abbiamo cercato di valorizzare ogni continente e regione, dando voce a chi poteva offrire un tocco veramente unico alla maratona. Tutte le reti di Talitha Kum hanno collaborato con video, collegamenti in diretta e momenti di preghiera, anche interreligiosa, con chi subisce ancora sfruttamento e con chi ne è fuori. Alla maratona ha partecipato anche la rete dell’Ecuador, nata proprio l’8 febbraio. Stiamo ricevendo tanti messaggi di ringraziamento, ma il vero impatto lo vedremo in futuro.
Gabriella Bottani, coordinatrice di Talitha Kum
La nostra preparazione alla maratona dell’8 febbraio 2021 è iniziata a fine novembre 2020. Video di qualità, frutto di tanta condivisione, sono stati realizzati in tre case famiglia: hanno presentato le persone che lavorano, le diocesi impegnate e le ragazze che stanno vivendo una rigenerazione umana e cristiana; per tutelarne la privacy i loro volti sono stati oscurati. Collaborare a vasto raggio per partecipare insieme alla maratona ci ha unite molto di più a livello nazionale: abbiamo evidenziato lo sfruttamento sessuale e la realtà dei clienti, lo sfruttamento lavorativo, i cammini di denuncia, la fuga dalla violenza e il coraggio di iniziare a vivere di nuovo con dignità.
Al nostro invito alle realtà ecclesiali hanno risposto la Comunità Papa Giovanni XXIII, il movimento dei Focolari e la diocesi di Roma.
Un mosaico di sette parole ha espresso il contributo dall’Italia: fede, scelta, liberazione, condivisione, fraternità/sororità, rinascita, gioia. Il nostro coraggio nel contrastare la tratta di persone si unisce alla forza d’animo e ai sogni delle giovani che la subiscono. Se tante ragazze hanno il coraggio di rigenerarsi, riacquistando la loro dignità azzerata, noi – “gente normale” – non possiamo fare piccoli passi di rinascita nel nostro quotidiano?
Lo possiamo, anzi, dobbiamo farlo. Oggi.
Suor Maria Rosa e sorelle della Rete Antitratta Usmi