“La riforma serve perché non sono i soldi a fare un italiano“Eva Aihanuwa Ugiagbe ha 25 anni, è di Verona e studia lingue a Venezia. La sua citazione preferita è “Adorava gli aeroporti: le piacevano l’odore, il rumore, l’atmosfera, la gente che correva qua e là con le valigie, felice di partire” di Cecilia Ahern, perché Eva gli aeroporti ce li ha nel cuore e il suo sogno è diventare una hostess. «Io sono riuscita a prendere la cittadinanza abbastanza facilmente a diciotto anni» racconta.
«Prima di compierli avevo preparato tutta la documentazione necessaria. Ero molto in ansia, avevo paura che me...
leggi tutto
Oggi il bilancio Ue ammonta a circa l’1% del Reddito nazionale lordo dell’Unione e il 94% di questo viene reinvestito sul territorio. Le decisioni in materia di bilancio sono prese democraticamente secondo una determinata procedura: la Commissione europea presenta una proposta; i governi dei Paesi membri, riuniti nel Consiglio dell’Ue, e i deputati al Parlamento europeo la approvano. Il bilancio dell’Ue e, in particolare, il quadro finanziario pluriennale (pianificato per un periodo di 7 anni) sono gli strumenti principali per agire efficacemente in numerosi campi, come quello della cultura e dell’educazione, un tema sempre più importante nel processo di ...
leggi tutto
Si dice che l’Italia non sia un Paese per giovani, ma forse, all’interno dell’Unione Europea, lo può divenire.
Sebbene i giorni che introducono ai sessant’anni dei Trattati di Roma siano pervasi da affermazioni che lasciano perplesse, le espressioni di fiducia non mancano.
Oltre ai muri e alle barricate, anche mentali, che qualche rappresentante dei governi dell’Unione erige, fra cui l’infelice gaffe del presidente Eurogruppo Dijsselbloem, ministro delle Finanze dell’Olanda, e oltre i dati scoraggianti della Fondazione Bruno Visentini sulla situazione dei giovani in Italia ci sono anche note positive.
In Italia provengono dai genitori e dai...
leggi tutto
Se per la Ministra Fedeli «l’Erasmus è il Dna dell’Europa», secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea il programma di scambio culturale ridurrebbe fortemente il rischio di disoccupazione e il gap retributivo di genere.
In questo senso, i dati del World Economic Forum sul gender gap parlano chiaro: l'Italia è quarantasettesima su cinquantanove Paesi, sia per il numero delle donne che lavorano, sia dei loro percorsi di carriera. La percentuale di presenza femminile nei consigli di amministrazione italiani è del 3%. In Finlandia è del 40%.
Il divario retributivo di genere nel Regno Unito è pari al 17,5%. Nei Paesi industrializz...
leggi tutto