Alcuni paesi, rispetto ad altri, hanno gestito meglio la pandemia.
Ad affermarlo, un interessante studio effettuato da Forbes, che ha cercato il punto in comune tra questi Paesi virtuosi.
La risposta è chiara: una leadership femminile.
Dal Taiwan, all’Islanda e alla Danimarca queste donne hanno messo e stanno tuttora mettendo in campo un modo tutto nuovo di esercitare il potere. E un modo diverso di comunicare. Se il linguaggio usato da alcuni capi di stato uomini riguardo alla pandemia da Covid-19 ci ha abituato a termini di guerra, la propaganda femminile ha offerto parole più dolci, ma non per questo meno dirette e meno efficaci.
La loro comunicazione infatti si è basata si 4 pilastri fondamentali: risolutezza, verità, prevenzione e tenerezza.
In che senso?
Al primo segno della malattia Tsai Ing-wen la presidentessa del Taiwan, ha introdotto ben 124 misure per bloccare la diffusione. Ad oggi Taiwan invia più di 10 milioni di mascherine negli Stati Uniti e in Europa. Fermezza senza pari anche in Nuova Zelanda dove la premier Jacinda Ardern, ha imposto l’auto isolamento di tutte le persone che rientravano nel territorio fin da quando si registravano appena sei casi in tutto il Paese.
In Germania Angela Merkel ha esposto fin da subito la sua opinione riguardante il Covid-19: “E’ serio, prendetela seriamente”. Con questo atteggiamento prudente e deciso, accompagnato da tamponi su gran parte della popolazione, ha permesso di saltare la fase di negazione e quindi contenere il numero dei contagi. Questo permetterà alla Germania di poter allentare le restrizioni relativamente presto.
L’Islanda, sotto la guida della prima ministra Katrín Jakobsdóttir, ha offerto tamponi gratuiti a tutti i cittadini, non solo ai soggetti con sintomi, prevenendo così il grande problema dovuto agli asintomatici. In Norvegia invece la tv è stata usata per la comprensione dei bambini. La prima ministra, Erna Solberg, ha indetto una conferenza stampa per rispondere alle domande dei bimbi provenienti da tutto il Paese, prendendosi del tempo per spiegare perché era normale sentirsi impauriti e in questo modo ha aiutato anche i più piccoli ad affrontare al meglio la situazione.
Purtroppo non basta avere una donna al comando del Paese per garantire l’incolumità: il Belgio ad esempio è stato uno dei Paesi più colpiti.
Difficile affermare quindi, che con una direzione femminile i paesi diventino migliori. Ma forse proprio il suo contrario: sono diretti da donne perché sono Paesi migliori.
Sono anni che la ricerca ci dice timidamente che gli stili di leadership delle donne potrebbero essere diversi e utili, con sguardi più ampi sulla situazione e capacità di includere, nelle azioni di governo, atteggiamenti tipicamente femminili come, la cura, l’amore, la prevenzione e la tenerezza.
Che sia arrivato il mometno di provare?