Per la prima volta nella storia, la Borsa di Parigi sarà guidata da una donna. L’annuncio è stato ufficializzato da Euronext: “Delphine d’Amarzit è stata nominata Presidente e Amministratore Delegato di Euronext Parigi e membro del consiglio di amministrazione di Euronext” dal prossimo 15 marzo. Il gruppo Euronext controlla le borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona e Oslo (e da poco anche la Borsa di Milano, un’operazione da 4,325 miliardi di euro).
Nata a Saint-Mandé, Francia, d’Amarzit si è laureata nella prestigiosa università di Sciences Po e nella École Nationale d’Administration negli anni ’90. È specializzata nello sviluppo dei mercati dei capitali e nella regolamentazione finanziaria europea. I suoi primi passi nel mondo delle finanze sono stati come responsabile del Finanziamento del Dipartimento di Economia nella Direzione Generale del Tesoro. Dal 2007 al 2009, è stata anche consigliere finanziario del primo ministro François Fillon.
Nel 2015 è entrata a fare parte di Canal+, poi acquistata da Orange banking, dove d’Amarzit è stata responsabile della supervisione delle funzioni Operations, Credit, Finance, Risk e Compliance.
Euronext ha voluto sottolineare che la manager ha “una vasta conoscenza dei mercati dei capitali europei e francesi […] con responsabilità per lo sviluppo dei mercati dei capitali, la regolamentazione finanziaria europea e il finanziamento aziendale”. A lei si attribuisce un importante contributo nella risposta pubblica della Francia alla crisi finanziaria, al pacchetto di salvataggio e ai piani di risanamento.
D’Amarzit ha dichiarato di essere “lieta di entrare a far parte di Euronext in un punto di svolta nel suo percorso di crescita”, specialmente ora che il gruppo si prepara a un nuovo capitolo, con la chiusura dell’acquisizione di Borsa Italiana e l’espansione in nuove aree geografiche e attività.
Stéphane Boujnah, ceo di Euronext, ha spiegato in un’intervista al settimanale francese L’Express che il gruppo è impegnato “in una trasformazione molto profonda, molto importante su scala europea, soprattutto con la Brexit. Abbiamo bisogno di talento. Di tutti i candidati che abbiamo visto, Delphine d’Amarzit è quella con più esperienza. Più completa, sia nel settore privato che in quello pubblico. Quindi è prima di tutto una scelta sulle competenze”. E ha ricordato che la scelta al femminile non dovrebbe sorprendere, giacché “l’anno scorso è stata nominata una donna alla Borsa di Amsterdam (Simone Huis in’t Veld) e due anni fa una donna a capo della Borsa di Lisbona (Isabel Ucha)”.
Tuttavia, la finanza resta un settore prevalentemente maschile. La nomina di Kristalina Georgieva (e prima ancora Christine Lagarde) alla guida del Fondo Monetario Internazionale e alla Banca centrale europea, sembrano essere l’eccezione.
Solo il 32% degli incarichi è ricoperto da donne. L’Express ricorda che persino l’accesso alla piazza del mercato di Parigi è stato vietato alle donne per più di 250 anni, “più precisamente dalla sua apertura nel 1724 fino al 1967”. Il sociologo Paul Lagneau-Ymonet, in un capitolo del suo libro La masculinité d’affaires. Le cas de la bourse de paris: 1724-1988, spiega che le donne erano anche escluse dalle principali professioni della finanza. Fino al 1985, il reclutamento degli impiegati era esclusivamente maschile.
Ora però qualcosa si muove. Da 10 anni è entrata in vigore la cosiddetta legge Copé-Zimmermann, che impone una soglia del 40% di donne nei consigli di amministrazione francesi. Un altro segno della “femminilizzazione”, indica L’Express, è la nomina del mese scorso di Julia Hoggett a capo della Borsa di Londra.