Al Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della sua visita alla città di Bergamo di giovedì 18 Marzo 2021
Egregio Presidente del Consiglio,
qualche semplice parola per chiederle coerenza per il bene di tutte e tutti noi. PIÙ SALUTE MENO ARMI.
Notiamo che il suo piano di ripartenza nazionale prevede un notevole aumento per le spese di armi e sottolineiamo che, ancora oggi, nessuno dei nostri governi ha firmato il trattato contro la proliferazione degli armamenti nucleari, come invece hanno fatto già molte altre nazioni.
Domani sarà in visita a Bergamo, città dalla quale i camion militari hanno trasportato centinaia di bare delle vittime del virus Covid19. Ebbene, Presidente: cambi il servizio dei militari in servizio civile. Le strade, i ponti, le colline, i fiumi, le coste, le città e i loro abitanti gliene saranno immensamente grati.
Non si costruiscano più armi e non si vendano più: distruggendo paesi interi le persone saranno sempre costrette a fuggire. E sappiamo quali trattamenti riserva ai profughi la polizia di un'Europa egoista e ipocrita.
Brescia e Bergamo hanno avuto un triste primato di morte e dolore durante la pandemia che ancora ci affligge. Ciononostante, le fabbriche di armamenti sono rimaste aperte perché classificate essenziali, mentre nel resto del paese venivano chiusi i servizi per l'infanzia, scuole di ogni ordine e grado comprese le Università.
Ci domandiamo, in maniera tutt'altro che retorica, quale sia la logica sottesa a queste decisioni. Spendiamo un'enormità di denaro pubblico per confinare in lager disumani chi fugge da conflitti causati dei nostri stessi armamenti.
Presidente, ascolti anche le nostre voci:
Apriamo le frontiere e investiamo seriamente in ambiente, prevenzione e salute.
Bergamo, giovedì 18 marzo 2021,
Donne in nero di Bergamo e di altre città italiane
Donne Per Bergamo
Nonunadimeno Bergamo
Collettivo Donne Bergamo
UDI Velia Sacchi
Centro Documentazione Rigoberta Menchù di Sondrio