Carol Maltesi, 26 anni, il suo corpo è stato fatto a pezzi e ritrovato in una scarpata in un paesino del bresciano. Colpevole il vicino di casa, amico della vittima.
Viviana Micheluzzi, 51 anni, uccisa con un colpo di pistola dal marito che, dopo aver commesso l'efferato omicidio, si è tolto la vita.
Sono della scorsa settimana le notizie di queste due donne, diverse tra di loro per età e per stile di vita, che condividono un particolare, ricorrente nei femminicidi: sono state uccise da uomini di cui si fidavano.
Entrambe madri e lavoratrici. L'attività svolta da una di loro è stata raccontata con dovizia di particolari, perché Carol Maltesi da qualche tempo girava video per adulti e, accanto alla storia del suo omicidio, in parecchi hanno pensato bene di affiancare un portfolio dei suoi scatti fotografici. Viviana Micheluzzi, invece, era solo un'apicoltrice.
Il fenomeno è tristemente diffuso e ha un nome ben preciso: sessualizzazione (o mercificazione) del corpo femminile, che è anche il principio cardine di una cultura basata su maschilismo e patriarcato. La domanda sorge spontanea: perché il lavoro svolto da Carol fa notizia tanto quanto la sua morte?
La parità di genere, di cui tanto si sente parlare, avrebbe come scopo quello di scardinare i pregiudizi contro le donne e riconoscere loro la dignità che meritano, ma la stragrande maggioranza dei media si ostina nel dare più spazio a notizie “di un certo tipo”. Anche la raffigurazione del rapporto vittima-aggressore è discutibile: non sono rare le testate sulle quali l’omicida di Carol Maltesi viene mostrato trionfante, mentre brinda con un bicchiere di vino in mano.
Nel Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 si legge che «occorre fornire risposte a bisogni molto particolareggiati, che attengono a molteplici aspetti connessi alle condizioni di violenza: la prevenzione, la protezione delle vittime, la punizione degli uomini che agiscono la violenza, la formazione e l’educazione di operatori e popolazione, l’informazione e la sensibilizzazione».
Le fonti dalle quali apprendiamo le notizie, siano esse testate cartacee o giornali online, contribuiscono a formare pensieri e opinioni. Se l'informazione distorta parte da loro, il danno che crea è difficilmente riparabile. Per raggiungere una parità di genere effettiva è necessario anzitutto partire dall’educazione della società e, per farlo, un primo e indispensabile passo dovrebbe essere quello di porre fine alla mercificazione del corpo della donna. Ancor più se la notizia riguarda la sua morte.
Carol Maltesi e Viviana Micheluzzi sono vittime due volte: della brutale aggressione che hanno subito e della società che tarda a fornire risposte positive e concrete per contrastare il fenomeno della violenza di genere.