Mamma è una parola universale: in italiano, in inglese, in tedesco e persino in cinese, la radice della parola è comune e per tutti denota lo stesso ruolo all'interno della famiglia. Un ruolo al quale, una volta l'anno, viene dedicata una giornata di festa.
Le sue origini sono antiche: fin dal tempo dei Greci e dei Romani, maggio era il mese dedicato al culto delle divinità femminili e della fertilità.
In Italia, la festa è stata istituita con una legge del 1958, che inizialmente fissava la data per l'8 maggio. Dal 2000, però, così come per la Pasqua, la data della festa della mamma è diventata ballerina, perché ricorre ogni seconda domenica del mese di maggio.
Anche nel Regno Unito la festa ha una data mobile, che non coincide con quella italiana: il Mothering Sunday viene celebrato la quarta domenica di quaresima. La sua nascita risale al XVII secolo, quando ai figli che vivevano lontani dalle loro famiglie era permesso tornare a casa per un giorno. Nel corso degli anni, questo viaggio è diventato una tradizione e ancora oggi in tutto il Paese la quaresima è anche un momento per celebrare la prorpia famiglia, in particolar modo la mamma.
Diversa la storia degli Sati Uniti, dove la ricorrenza si diffonde come una festività legata ai movimenti sociali: l'idea fu di Anna M. Jarvis che nel 1908 volette dedicare un memoriale in onore della madre, attivista pacifista. Qualche anno più tardi, nel 1914, l'allora presidente Wilson decise di ufficializzarla.
Paese che vai, data che trovi: a Panama la festa della mamma è l'8 dicembre, mentre in Thailandia cade il 12 agosto, in concomitanza con il compleanno dell'attuale Regina Madre Sirikit. In Messico, El Día de las Madres ricorre il 10 maggio ed è una delle giornate più celebrate di tutto l'anno.
Se è vero che in tutto il globo la parola mamma non può essere fraintesa, fare la mamma nei diversi stati può non significare lo stesso.
La fondazione Terres des Hommes ha pubblicato un'indagine in cui racconta le difficoltà di alcune madri nel mondo, come in Bangladesh, Colombia, Ecuador, India, Iraq, Libano, Mozambico, Myanmar, Nicaragua e Zimbabwe. Dalle testimonianze raccolte emergono storie di solitudine, fuga, lutti, ma non solo: una speranza incredibile e un'ottimismo straordinario colorano i loro racconti.
Ogni Paese con la sua tradizione, ogni Paese con le sue difficoltà. Quello che sicuramente mette in accordo tutti quanti, è che la mamma è sinonimo di forza, senza limiti di tempo e senza limiti di spazio.
Celebriamola.