«Toc, toc. Chi è? Più di metà della Chiesa». Uno slogan forte, intonato da un piccolo gruppo di uomini e donne che, il 3 ottobre, hanno fatto capolino fuori dalle porte dal Vaticano proprio in concomitanza con l’apertura del Sinodo dei Vescovi.
Il tema del Sinodo, quest’anno, era il coinvolgimento dei giovani nella comunità della Chiesa. Secondo i manifestanti, uno dei modi per farlo sarebbe assegnare un ruolo più importante alle donne nella Chiesa, per evitare che abbandonino la Chiesa già da giovani, come sta succedendo in diverse parti del mondo.https://www.futurechurch.org/
Degli 1,3 miliardi di cattolici al mondo, più della metà sono donne. È giusto, allora, prendere decisioni, dare consigli, discutere di argomenti, senza prendere in considerazione questa grande fetta di comunità?
Su 340 partecipanti al Sinodo, solo un decimo erano donne e, tra le altre cose, erano le uniche nell’assemblea a non poter votare sui documenti del Sinodo che sarebbero stati consegnati al Papa al termine dei lavori. Fino al Sinodo precedente solo i membri che erano anche sacerdoti potevano votare: a partire da questo, possono farlo anche i due frati che sono a capo di ordini religiosi. Lo stesso diritto non è concesso però alle suore superiore generali, nonostante esse siano presenti.
Sono molte le cattoliche nel mondo che vorrebbero che le donne avessero più potere all’interno delle gerarchie ecclesiastiche: da Kate McElwee, che a Detroit ha fondato la Women’s Ordination Conference, un’organizzazione che fin dal 1975 chiede che anche le donne possano accedere al sacerdozio; a Future Church: un’altra organizzazione cattolica americana, che dal 1990 chiede il sacerdozio femminile. Ma non sono americane: in Italia Lucetta Scaraffia, giornalista, storica e direttrice di Donna Chiesa Mondo, è una delle principali sostenitrici di un cambiamento per le donne nella Chiesa.
Papa Francesco ha espresso più volte la sua opinione rispetto ad una maggiore presenza di donne nella Chiesa e oggi sei donne occupano ruoli di grande importanza in Vaticano. Nel 2016 il Papa aveva anche istituito una commissione che studiasse la possibilità di aprire il diaconato femminile, i lavori non hanno ancora avuto un esito.
Durante il Sinodo, però, alcuni uomini hanno parlato in favore di un ruolo maggiore alle donne nella Chiesa. Il cardinale Reinhard Marx, per esempio, capo della Conferenza episcopale tedesca e arcivescovo di Monaco di Baviera, ha detto che la questione è importante «per tutta la Chiesa»: «Saremmo sciocchi se non facessimo uso del potenziale delle donne. Grazie a Dio non siamo così stupidi».
Anche i leader dei gesuiti, dei frati domenicani e di un ramo dei francescani hanno detto di sostenere la richiesta di concedere il diritto di voto anche alle superiore. In questo Sinodo, in ogni caso, le donne hanno partecipato, ma non hanno avuto diritto di voto. Succederà al prossimo?