La prefettura di Palermo ha chiuso un altro Cas, quello di Altavilla, sia per la volontà del ministero dell’Interno di ridurre i numeri dell’accoglienza, sia per quella dell’ente gestore, che con numeri bassi non ha un ritorno economico che giustifichi un proseguimento. Le persone presenti, una ventina, sono state ricollocate a Piano Torre (Isnello) e Marineo, due località che, oltre a non essere ben collegate a Palermo, non offrono esperienze formative e lavorative ai ragazzi.
Nessuno ha pensato all’integrazione portata avanti negli anni con sacrifici e difficoltà, nessuno ha badato alle persone: sono state invece attuate politiche disgregative e umilianti per le persone e per i territori. Il nostro telefono ha squillato in continuazione, con messaggi di ragazzi impauriti per la nuova collocazione. Risultato: due di loro hanno rinunciato all’accoglienza e tre sono scappati prima del trasferimento, persone che diventeranno a breve invisibili, proprio come vuole il governo, che invece si vanta di porti chiusi e sbarchi zero.
E la distruzione del sistema di accoglienza genera grandi difficoltà per gli enti locali: mentre il ministero dell’Interno crea invisibili, i Comuni devono farsi carico di altri “senza fissa dimora”, con difficoltà evidenti per la scarsità di risorse.
Anche le continue azioni di forza da parte della polizia non hanno senso: le retate finiscono solo per riprendere le persone senza documenti, ridare loro un’espulsione e rimetterle nuovamente in strada, alla mercé della malavita mafiosa…