Sono Betty, all’anagrafe Elisabetta, vivo a Muggiò, vicino a Monza, e sono sposata con Fabio. Non mi piacciono le etichette, ma per raccontarmi meglio aggiungo che sono una laica della famiglia missionaria saveriana, con la quale ho vissuto campi estivi anche fuori Italia. Faccio parte anche del Suam (Segretariato unitario di animazione missionaria), una rete degli istituti missionari italiani, e anche del Comitato laici missionari di Milano e dintorni.
Questo comitato ha incontrato il Festival della Missione e, come due persone che si ritrovano su uno stesso sentiero di montagna e scoprono di andare verso la stessa meta, abbiamo avvertito il dono di farci compagnia e abbiamo iniziato a camminare insieme.
IL FILO LAICO DI UN GOMITOLO COLORATO…
È così che mi sono trovata nel cuore di questo “gomitolo colorato” (logo del Festival): insieme a Emanuela Iacono e Claudia Del Rosso. Tengo in mano il filo della rete laicale missionaria e connetto il Festival alla rete missionaria in Italia e oltre confine. Il Festival 2022 ha dato “spazio nuovo” al vivere missionario quotidiano che esiste e resiste senza per forza ascoltare solo le voci amiche: ci sono voci del coro e anche fuori dal coro. La chiave di lettura è: “Tutti vivono, e vivere per dono è alla portata di tutti”. Per questo raccogliamo già il dono di connessioni che continueranno ben oltre il 2022.
… CHE TUTTO UNISCE
Con la newsletter Ago e filo raccogliamo racconti su argomenti di interesse comune o su tematiche attuali; cerchiamo anche di connettere tutti i punti d’Italia che conosciamo e tramite loro connetterne altri: dal gruppo giovani di Salerno al negozio di commercio equo di Lentate, passando per la Diocesi di Torino e gli incontri nazionali dei laici. Siamo “snodo di comunicazione” tra Missio della Cei (Conferenza episcopale italiana), il Suam e le “Famiglie missionarie a km0”, così che nei territori sono già iniziati cammini di animazione che vedono lavorare insieme Centri missionari diocesani, istituti missionari e gruppi laicali.
VIVERE A CONTATTO…
Vivere è il contrario di stare fermi aspettando che qualcosa accada o di ripetere “è inutile fare, tanto non cambia niente”; è il contrario di essere ancorati a “è sempre stato così”. Vivere è il contrario di stare nella comfort zone di una quotidianità abitudinaria e sicura. Vivere è il contrario di “faccio tutto io e lo faccio bene solo io”. Vivere è iniziare a sentire il “vento” che soffia, anche se a volte ti travolge, consapevoli che senza vento è difficile prendere il largo e gettare le reti, perché le vele non si gonfiano.
… CON IL “FUORI”
Il Festival della Missione, nelle persone e nei contenuti, prova a portarti fuori dalla comfort zone per rileggere con uno stile nuovo tutto ciò che sta “fuori” e incontrarlo, oltre la fatica, oltre il tutto e subito, oltre il perfetto, oltre l’apparenza, oltre il “com’è difficile ascoltarsi”. È il “fuori” che impari a leggere anche con gli occhi di chi “non è del settore missionario”, di chi non crede o ha un credo diverso dal tuo, e diventa relazione, energia del “vento” data da volti nuovi: diventa dono e ti dà vita perché il mio “io” riconosce che c’è un “noi”.
È quel fuori dove «il vento soffia dove vuole», ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove ti conduce, ma non importa: ti affidi e vivi il tuo “essere dono” senza dover essere per forza una persona eroica.