Verona, 2 giugno 2022 ore 6.15: «Ci siamo? Avete le mascherine Ffp2? … E allora si parte!».
Inizia così il mio terzo Cammino comboniano; nel pulmino siamo in 8, destinazione Limone sul Garda. Ore 8.30, arriviamo presso la casa di san Daniele Comboni; dal cancello, alla spicciolata, arrivano volti amici: «Che bello! Ci sei anche tu!». «Era da molto che non ci vedevamo. Come stai?». Poche e semplici parole scambiate tra amici e amiche con tanti ricordi che tornano alla mente, perché abbiamo già camminato insieme, fianco a fianco, negli anni passati.
Dopo 2 anni di “pandemia” il Cammino comboniano riprende: da Limone a Trento, con due tappe intermedie, sosta sui 150 anni di fondazione delle Pie Madri della Nigrizia, ma le parole chiave sono due: cammino e sinodo, dal greco syn = insieme e odos = cammino, perché abbiamo seguito uno “spirito sinodale”. Camminare è importante se non si limita a porre un piede davanti all’altro; se si impara a regolare il passo con chi è in difficoltà; se si condividono fatica e gioia, idee e amicizia; se si scherza, ci si prende in giro, si raccontano esperienze, si confrontano idee. Allora, camminando si dona qualcosa di sé e si riceve molto dai compagni e compagne di viaggio.
IL NOSTRO “SINODARE”…
Quando la tappa del giorno è conclusa, che cosa ci fa vivere il cammino come un “sinodo”?
Il servizio reciproco, l’attenzione ai bisogni del gruppo e della singola persona, il rispetto delle regole. Anche fermarsi a meditare un brano della Parola, calarla nella realtà, confrontarla con i suggerimenti di chi guida il gruppo: questo è certamente “camminare insieme”.
Raccontare spontaneamente cosa suscita l’ascolto nei nostri cuori, senza paura di critiche o giudizi; condividere dubbi e certezze, speranze e delusioni, sicurezze e paure suscitate in noi dalle vicende del mondo; sicuramente, questo è “camminare insieme”.
Il sinodo convocato dalla Chiesa cattolica ha uno scopo, quello di capire l’evolversi dei tempi, di valutare le difficoltà, di far risaltare le ricchezze, suggerire rimedi. Anche noi da Limone a Trento abbiamo vissuto in 18 il nostro piccolo e limitato sinodo!
… NELLA SPERANZA
Camminare è già pregare: ci si muove lentamente e il ritmo calmo favorisce la meditazione, le confidenze, lo scambio di esperienze, si apprezza l’ambiente e, almeno per me, risuonano sempre queste parole del Metastasio: «Dovunque il guardo giro, immenso Dio ti vedo, nell’opre tue t’ammiro, ti riconosco in me».
Nello spirito di san Daniele Comboni abbiamo messo in evidenza il mutare continuo della società umana, capendo però che a nulla serve citare “i bei tempi di una volta quando….”.
A cuore aperto abbiamo condiviso le difficoltà di vivere cristianamente in tempi che di cristiano hanno, spesso, molto poco, ma abbiamo spesso citato persone che, offrendo con generosità i loro talenti, hanno arricchito e migliorato il mondo. Con il loro esempio e la loro vita, spingono altri e altre a fare altrettanto; anche noi!
«Canta e cammina!». Sant’Agostino pensa al cammino della vita, spesso faticoso ma che ha una meta sperata e cercata nel bene: progredire nella santità. Domenica 5 giugno il gruppo celebra insieme a Verona nella chiesa di san Giorgio: la bella pala di Paolo Veronese brilla di luce e, nel martirio, gli occhi di Giorgio incrociano quelli della Speranza!