• Il 14 luglio scorso, Leonardo Becchetti, docente di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata e cofondatore di NeXt (Nuova Economia per Tutti), ha lanciato un appello per sollecitare quei decreti attuativi essenziali alla realizzazione in Italia delle Cer, che «da sole non sono certo la soluzione di tutti i mali ma concorrono in modo significativo alla strategia complessiva, in un modo originale e non replicabile rispetto ad altre soluzioni».
Menzionando RePowerEu e il prospettato aumento dal 40 al 45% entro il 2030 della quota di energia da fonti rinnovabili, Becchetti ha lamentato il ritardo legislativo che mette a rischio 2,2 miliardi del Pnrr destinati a finanziare le comunità energetiche nei piccoli comuni. Il suo appello ha raccolto in breve tempo più di 100 firme di enti e associazioni: dal Movimento Laudato si’ al Wwf, dal Kyoto Club a tante diocesi e comuni d’Italia.
In risposta, il 2 agosto l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha aperto una consultazione sui decreti: fino al 9 settembre raccoglie proposte organiche in vista di una delibera da sottoporre al governo. La crisi politica, però, sta rallentando il processo.
• Il 3 agosto viene pubblicata una “Lettera aperta degli scienziati del clima alla politica italiana”. Firmata anche dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, la lettera viene subito rilanciata sul sito www.greenandblue.it e a metà agosto raggiunge oltre 175.000 firme. Vi si afferma che un sistema energetico di fonti esclusivamente rinnovabili è possibile e anche economicamente sostenibile.
• Per il 1° settembre, inizio del Tempo del Creato, papa Francesco ha lanciato un appello alla comunità internazionale in vista di Cop27, la conferenza Onu sul clima, e di Cop15, la conferenza Onu sulla biodiversità. Entrambe si svolgono tra pochi mesi. Nel suo messaggio il Papa ricorda che, per essere efficace, la conversione ecologica deve essere comunitaria: «La comunità delle nazioni è chiamata a impegnarsi, specialmente negli incontri delle Nazioni Unite dedicati alla questione ambientale, con spirito di massima cooperazione. Si tratta di “convertire” i modelli di consumo e di produzione, nonché gli stili di vita, in una direzione più rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popoli, presenti e futuri».