A Modica c’è un rito pasquale di incoraggiamento a crescere: “Crisci ranni” è l’augurio che accompagna il gesto affettuoso con cui la persona adulta lancia in alto un bambino, ma è anche un progetto educativo ospitato in una zona degradata della città, ristrutturata dal Comune nel 2010. Con “Crisci ranni” tutta la comunità sta recuperando spazi di vita per “volare in alto”.
Avviato con i fondi dell’8 per mille della Chiesa cattolica e la collaborazione comunale, il progetto è scaturito da un patto educativo pervaso dello spirito di don Lorenzo Milani e di don Pino Puglisi. Opera nell’area attrezzata “Padre Basile” e nelle strade e piazze della città. Il Patto, sottoscritto il 15 settembre 2010 da una molteplicità di enti, rivela la forza vitale della collaborazione nel rispetto delle differenze. Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana e responsabile della “Casa don Puglisi”, precisa: «Cercando l’anima della città, lo sguardo si concentra soprattutto sull’incontro tra le generazioni: sulle mamme e i papà che prendono per mano i bambini, sul sorriso con cui i bambini evitano che la tristezza diventi amarezza che corrode il cuore. Grazie a loro e per loro, per le nuove generazioni, dobbiamo non rassegnarci e superare qualunquismo e fatalismo».
Le molteplici attività vengono coordinate da cinque operatori: due psicologhe seguono i risvolti educativi e i rapporti con le scuole. Gli altri organizzano le attività sportive, e hanno cura dell’amministrazione e della manutenzione dei locali.
Responsabilità condivisa
Le attività pomeridiane iniziano con i compiti per la scuola: genitori e animatori affiancano i più piccoli e la relazione, coltivata giorno dopo giorno, li nutre di fiducia. Seguono le attività ricreative, che, con tocco gioioso, continuano a educare al rispetto e alla responsabilità. Nello spazio verde del “cantiere” proliferano eventi culturali, attività sportive e campi grest. Dal 2012, in collaborazione con i locali Gruppi acquisto solidale (Gas), il progetto include alcuni orti sociali, dove gli anziani passano alle nuove generazioni la passione per la natura.