Domenica, 01 Luglio 2018 12:42

Giovani: perché un Sinodo?

Secondo le statistiche utilizzate per elaborare gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile 2030, il 42% della popolazione mondiale ha meno di 25 anni. E mentre l’Europa invecchia, la popolazione giovane cresce in maniera costante nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale.

Immaginare il futuro implica dare attenzione alla moltitudine di giovani in fermento, densi di potenzialità e sprizzanti energia.

Questo numero di Combonifem è dedicato a loro, sulla scia dell’iniziativa di papa Francesco che per loro ha indetto il prossimo ottobre un Sinodo dei vescovi: il primo nel suo genere nella storia della Chiesa cattolica.
Non si tratta di una giornata mondiale, evento effervescente ma di breve durata, bensì di un tempo prolungato di ascolto e riflessione, per esplorare insieme piste esistenziali.
Un “sinodo”, dal greco sýn (insieme)-hodós (via, cammino), è un “cammino percorso insieme” per conoscere e affrontare le questioni; diventa necessario, soprattutto, quando queste sono “complesse”.
Per questo il dossier offre una panoramica del mondo giovanile che sta partecipando al “cammino” verso il Sinodo.

Gli orizzonti della globalizzazione sono estremamente variegati e le influenze incredibilmente contagiose, anche per la velocità e la quantità dei flussi di comunicazione.
Davanti a questa complessità può prevalere lo sconforto: milioni di giovani bruciano la loro energia nella violenza inflitta o subita; arruolati a forza nei gruppi militari che destabilizzano il cuore dell’Africa o nelle maras che tormentano l’America Centrale; giovani uccise o indotte al suicidio per aver subito violenza. Secondo Plan International, negli ultimi 5 anni in Sud Sudan una ragazza su quattro si è suicidata per le violenze sessuali perpetrate dai soldati e altrettante hanno pensato al suicidio per paura di subire violenza.

Sono tante le giovanissime vittime di tratta e grave sfruttamento lavorativo, ridotte a esseri “usa e getta”. Che vita è la loro?
Da notare che il tasso di sucidi è allarmante anche in Paesi detti “del benessere”, dove mode fatue o competizioni stressanti tarpano le prospettive di vita di milioni di giovani.
Ma ci sono anche altri orizzonti: giovani che ovunque studiano e si impegnano per migliorare le rispettive società. Coltivano sogni e li realizzano.
Fra loro, anche quanti affrontano il rischio di lasciare la propria terra e cercare vita altrove: non si rassegnano a “sopravvivere”.

In questa complessità Francesco invita all’ascolto che abbraccia tutti e tutte: giovani credenti di diverse religioni e anche non credenti; non ci sono compartimenti stagni a dividere o escludere.
L’Unione Europea, nella sua totale aconfessionalità, promulga politiche di attenzione al mondo giovanile in Europa; tante religioni sono attente alla giovinezza, tempo prezioso da “investire” bene; ma un Sinodo che raccoglie prospettive “giovani” da tutto il mondo è qualcosa di inedito.

Il processo è avviato, in divenire, e sarà bello seguirne insieme gli sviluppi.

Last modified on Lunedì, 02 Luglio 2018 07:00

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