Il progetto Sprar nasce ad Acquaformosa per iniziativa di Giovanni Manoccio, sindaco dal 2004 al 2014 e oggi assessore comunale all’Immigrazione, nonché delegato all’Immigrazione per la Regione Calabria.
In visita a Riace, trovò una piazza piena di bambini provenienti da tutto il mondo e pensò di riproporre quel modello di accoglienza nel proprio Comune che, con appena mille abitanti, ogni anno contava cinque nascite e trenta giovani che emigravano in cerca di lavoro. Così, nel 2010, per iniziativa di un gruppo di giovani, viene costituita l’associazione culturale Don Vincenzo Matrangolo, in ricordo di chi, grande studioso e parroco del paese dal 1939 al 2004, si era adoperato a fianco dei giovani per eliminare le disuguaglianze sociali.
Il 19 gennaio 2011 vengono accolte presso le strutture dell’associazione i primi nuclei familiari di rifugiati e richiedenti asilo provenienti dall’Armenia e dalla Nigeria. Dall’aprile 2016, in un apposito centro, sono accolti anche minori non accompagnati.
Scambio di doni
Con lungimiranza, grazie al sistema Sprar che vi accoglie giovani e famiglie, Giovanni Manoccio ha gradualmente trasformato Acquaformosa da paese di giovani in fuga a paese di giovani in arrivo. La presenza di rifugiati e migranti ha ridato vita al borgo: abitazioni che erano abbandonate da anni hanno riaperto i battenti e sono cresciute opportunità occupazionali per giovani, acquaformositani e non, che altrimenti sarebbero emigrati.
Sonia, Biagio, Simonetta, Isabella, Pasquale, Sandra, Stefano, Giuseppe sono attivamente coinvolti nel progetto di accoglienza, ciascuno con mansioni e professionalità che spaziano da educatore professionale a operatore legale o sanitario, da psicologa ad assistente sociale e a mediatrice culturale.
Giovani qualificati esercitano nella loro terra di origine competenze acquisite spesso in percorsi di studio completati altrove. Giovani che lasciano il proprio Paese permettono ai giovani che li accolgono di rimanere nel proprio Paese, come uno scambio di doni!
Passi di integrazione
Oggi Acquaformosa ospita circa sessanta persone: dieci minori non accompagnati, uomini singoli e nuclei familiari. È una fucina di culture e religioni che raccolgono la sfida di crescere insieme. Diverse le nazionalità presenti: nigeriana, siriana, gambiana, eritrea, pachistana, egiziana...
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