La condanna a Mimmo Lucano è, ancora una volta, un monito per chiunque in Italia si metta al servizio di altri esseri umani.
Il modello Riace, usato come caso di studio ed esempio “encomiabile" in altri paesi del mondo, nel nostro è stato ridicolizzato e su Lucano è stata inventata qualunque storia. Oggi Mimmo Lucano viene condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere, quasi il doppio di quanto richiesto dall'accusa, e dovrà restituire 500mila euro di finanziamenti ricevuti da Unione Europea e governo.
Anche se le sentenze della magistratura vanno rispettate e mai criticate, e anche se probabilmente - come ha scritto Cecilia Strada - al terzo grado croller&agra...
leggi tutto
Il fatto di non lavorare e di non cercare un lavoro, quindi di essere, in termini tecnici, “inattive”, può essere una scelta, ma per molte donne può anche essere una condizione senza alternative.
Tratti emergentiAlcuni degli aspetti più evidenti che condizionano i percorsi lavorativi delle donne straniere in Italia sono il peso della cura dei familiari, in particolare di marito e figli, il titolo di studio e l’età.Questo è quanto emerge dal IX Rapporto annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro in Italia redatto dal ministero del Lavoro: la condizione di madre con figli è fortemente connessa con l’inattività. 3 su ...
leggi tutto
A partire dal 1850, nel Movimento di Santità furono molte le donne che ministrarono come missionarie e insegnanti di catechismo. Fra loro va ricordata Alma Bridwell White, la prima donna a diventare vescovo negli Stati Uniti, che fondò la Pillar of Fire Church e si batté per l’uguaglianza delle donne protestanti.Già dal 1900 Charles Fox Parham, il “padre” del movimento pentecostale negli Stati Uniti, preparava e inviava donne a fondare Chiese e servire come pastore. Nel 1906 William Joseph Seymour portò il movimento di Parham dal Kansas a Los Angeles e fondò la missione di Azusa Street, che divenne una congregazione interrazziale in...
leggi tutto
La prefettura di Palermo ha chiuso un altro Cas, quello di Altavilla, sia per la volontà del ministero dell’Interno di ridurre i numeri dell’accoglienza, sia per quella dell’ente gestore, che con numeri bassi non ha un ritorno economico che giustifichi un proseguimento. Le persone presenti, una ventina, sono state ricollocate a Piano Torre (Isnello) e Marineo, due località che, oltre a non essere ben collegate a Palermo, non offrono esperienze formative e lavorative ai ragazzi.
Nessuno ha pensato all’integrazione portata avanti negli anni con sacrifici e difficoltà, nessuno ha badato alle persone: sono state invece attuate politiche disgregative ...
leggi tutto
L’assimilazionismo, però, non dà conto di tutti i cambiamenti culturali che avvengono in una società caratterizzata dalle migrazioni, qual è quella italiana oggi.Le migrazioni e il conseguente incontro tra autoctoni e immigrati generano cambiamenti sia nella cultura di chi arriva, sia nella cultura di chi accoglie. Quindi l’integrazione implica uno sforzo e un impegno da entrambe le parti, e allora può essere interessante capovolgere la prospettiva: quali sono le caratteristiche degli autoctoni che influenzano i processi di integrazione degli immigrati?
Paura, anzituttoUna ricerca pubblicata nell’ottobre 2018 da Caritas Italiana e da Il R...
leggi tutto
«Sei brutto. Girati così non ti devo guardare. Non vi sembra brutto?».
Questa è la frase risuonata in una scuola del perugino. A pronunciarla un maestro, un supplente, di fronte una classi di ragazzini nei confronti di un bimbo di colore. Fatto poi, ripetutosi in un'altra aula che ospita la sorella maggiore.
Che si sia davvero trattato di un esperimento sociale o no, saranno le indagini a parlare. Ma come possiamo garantire che fatti di questo genere non accadano più?
Lo scorso 17 gennaio la rete europea Eurydice ha pubblicato il rapporto Integrating Students from Migrant Backgrounds into Schools in Europe: National Policies and Measures.
Lo studio, che f...
leggi tutto
Si chiamava Moussa Ba. Era Senegalese. Aveva 28 anni.
E’ morto, arso vivo nell’incendio scoppiato la notte del 15 Febbraio nella baraccopoli di San Ferdinando in Calabria. È la terza vittima in un anno in questa zona di braccianti.
Il “ghetto” di San Ferdinando non è degno di un paese civile, non è degno delle persone che sono costrette ad abitarlo!La Conferenza Instituti Missionari Italiani (CIMI) esprime cordoglio ai famigliari della vittima, chiede che prontamente sia fatta luce sulle circostanze che hanno portato al rogo e alla morte di Moussa Ba.
Moussa Ba e tanti altri sono oggi i nuovi schiavi invisibili nelle campagne insieme ai contadi...
leggi tutto
Maddalena Grechi ha la gioia negli occhi mentre ricorda quel giorno freddo in cui decise di ospitare Bass a casa sua; lui, 21 anni, frequentava il corso di italiano per stranieri dove Maddalena prestava servizio. Bass aveva la febbre da una settimana e, trovandosi in situazione di precarietà abitativa, doveva trascorrere la giornata su una panchina.
Da allora son passati quasi due anni e Ali è sorta un anno fa, come iniziativa dal basso, informale, per rendere accessibili esperienze di accoglienza a chi desiderasse mettersi in gioco senza avere conoscenze o strumenti per costruire relazioni con migranti in situazioni particolari.L’accoglienza è “libera&rdquo...
leggi tutto
22 gennaio 2019, ore 15.30: ricevo un messaggio allarmante.
Lo inoltra una cara amica che vive vicino a Castelnuovo di Porto. È scritto da un’impiegata di quel Comune, che lo divulga rapidamente sui social.
Cerco verifica. Chiamo un’operatrice della Caritas locale, che conferma il contenuto del messaggio: «Martedì 22.01.2019. il Ministero dell'Interno manderà l'esercito a sgomberare il centro rifugiati che si trova nel Comune dove lavoro. Verranno portate via 320 persone. … Non c'è stata nessuna comunicazione. Il tutto è stato organizzato in 24 ore. Sappiamo solo che i ragazzi verranno dislocati in altre Regioni, ma non sappiamo d...
leggi tutto
Alla cascina Casottello lo scorso 18 novembre c’è stata una sua sfilata. A indossare i capi, non erano solo modelle professioniste, ma anche persone comuni e alcune donne arrivate da poco in Italia, tratte in salvo dai barconi. «Volevo persone normali perché i miei abiti sono pensati per persone normali. Volevo donne migranti o richiedenti asilo, per dare loro un’opportunità e un incoraggiamento e dimostrare che un migrante, a certe condizioni, può dare un contributo utile a tutti i settori della società». Del trucco e del parrucco della sfilata si è occupato la OLmac Cosmetics, che ha da poco lanciato la linea BPride, che vuo...
leggi tutto