A partire dall’analisi della situazione locale e dai bisogni della popolazione, nell’ultimo decennio le comboniane hanno avviato in Zambia due istituzioni articolate, che offrono servizi ad ampio raggio: Madre Terra a Mongu e il Centro Educativo San Daniele Comboni a Makeni Villa, una delle periferie di Lusaka.
Sostenibilità e ambiente
Il progetto Madre Terra è nato nel 2010 su iniziativa di alcune suore impegnate nella pastorale giovanile. Il degrado ambientale nell’Ovest del Paese, causato dal massiccio disboscamento per vendere legname pregiato e produrre carbone per uso domestico, destava viva preoccupazione. La popolazione rurale di solito cucina con legna secca raccolta in foresta, ma tagliare alberi per vendere carbone è una sicura fonte di reddito.
Madre Terra nasce per offrire un’alternativa: promuove coltivazione di moringa oleosa tra contadini locali, che la vendono al progetto il quale, a sua volta, la lavora e commercializza.
I contadini hanno creato una cooperativa che provvede formazione tecnica e regola le attività. Le foglie di moringa, raccolte e portate a Madre Terra, vengono lavate, essiccate e polverizzate da personale locale affiancato da esperti. In collaborazione con la Caritas di Mongu e alcune ong, Madre Terra organizza anche corsi di nutrizione, agricoltura organica e coltivazioni indigene.
Madre Terra ha conseguito obiettivi importanti, come il riconoscimento da parte del governo zambiano e l’approvazione a commercializzare la moringa nei Paesi africani del Comesa.
Fra provvidenza e collaborazioni estese
Il lavoro in rete con istituzioni e Chiese locali è essenziale per realizzare iniziative volte allo sviluppo integrale della popolazione. Questo vale per Madre Terra e anche per il Centro Educativo San Daniele Comboni, che è anzitutto frutto della provvidenza. Nel 2014, quando era da poco iniziata la nostra presenza a Makeni Villa, periferia povera e densamente popolata di Lusaka, ci viene data l’opportunità di condurre un’analisi sociale e una mappatura del territorio per individuare i bisogni primari della popolazione. L’indagine ci aiuta a comprendere meglio le sfide e rendere più significativa la nostra presenza.
Nello stesso anno, un benefattore lascia alle comboniane una donazione testamentaria: è per un’opera educativa in un Paese dell’Africa non dilaniato dalla guerra.
Così nasce il Centro. Le indicazioni dell’analisi sociale e della popolazione locale suggeriscono di offrire a bambini e bambine del quartiere un programma extrascolastico ludico-ricreativo e di alfabetizzazione, per ridurne la vulnerabilità e contrastare l’elevatissimo tasso di analfabetismo.
Viene inaugurato nel 2016, e a tutt’oggi include anche sostegno psico-sociale all’infanzia e alle rispettive famiglie, corsi di igiene e di nutrizione e anche un Judo Club, avviato in collaborazione con l’Associazione zambiana di judo. Con l’ong AfricaCall e coinvolgendo anche le mamme, il Centro offre fisioterapia a bambini con disabilità.