Nel 1975 lo Zambia era ancora in prevalenza un Paese agricolo. Nella capitale, Lusaka, la gente arrivava in massa dai villaggi sperando di trovare un lavoro meno gravoso e fare fortuna. Dal punto di vista economico, erano anni difficili.
Prima di tutto, l’educazioneIn questo contesto matura l’iniziativa della Chiesa che, attraverso vari istituti religiosi, cerca di sostenere in città la fede che la gente aveva ricevuto nelle rispettive zone rurali. Noi comboniane abbiamo dato priorità all’istruzione, specialmente delle donne e delle ragazze: l’80% di loro non sapeva leggere né scrivere. Le Chiese cristiane erano punti di aggregazione, sia umana s...
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A partire dall’analisi della situazione locale e dai bisogni della popolazione, nell’ultimo decennio le comboniane hanno avviato in Zambia due istituzioni articolate, che offrono servizi ad ampio raggio: Madre Terra a Mongu e il Centro Educativo San Daniele Comboni a Makeni Villa, una delle periferie di Lusaka.
Sostenibilità e ambienteIl progetto Madre Terra è nato nel 2010 su iniziativa di alcune suore impegnate nella pastorale giovanile. Il degrado ambientale nell’Ovest del Paese, causato dal massiccio disboscamento per vendere legname pregiato e produrre carbone per uso domestico, destava viva preoccupazione. La popolazione rurale di solito cucina con legn...
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New Kanyama, a circa due chilometri dal centro di Lusaka, accoglieva immigrati da ogni parte dello Zambia.La nostra casetta, molto semplice, si trovava nel recinto della chiesa. Il parroco era polacco, reduce da un campo di prigionia durante la repressione comunista, ma non viveva lì.
Il giorno del nostro ingresso ufficiale, la comunità cristiana ha preparato una festa nel cortile della chiesa. Ci hanno fatto sedere al posto di onore e ogni gruppo della parrocchia, guidato da laici, si presentava e ci portava un regalo.I primi tempi eravamo davvero molto povere. Un giorno siamo rimaste senza olio per cucinare. La sera, una donna anziana, Veronica, arriva con un cesto di patate...
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Era il 1974: in Mozambico imperversava la guerra d’indipendenza e in Uganda la violenza di Idi Amin Dada. In entrambi i Paesi le tensioni facevano presagire possibili espulsioni di massa degli stranieri, missionarie e missionari compresi.Federica Bettari, allora madre generale delle comboniane, viene invitata dai vescovi dello Zambia; nel viaggio l’accompagna Barbara Mac Dermott, una delle sue consigliere.
In baraccopoliL’arcivescovo di Lusaka, Emmanuel Milingo, prospetta loro tre bisogni cui dare risposta, e la scelta privilegia un nuovo quartiere di Lusaka, stipato di gente affluita in modo caotico dalle zone rurali: la baraccopoli di New Kanyama. Vi si concentrano quasi...
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Si parte!Il 26 luglio inizia la nostra avventura in terra africana con l’atterraggio a Lusaka. La fila alla dogana non è lunga ma i tempi non solo quelli occidentali: finalmente, dopo quasi due ore, un ufficiale aeroportuale timbra i nostri passaporti e nella quasi inesistente “area arrivi” riconosciamo suor Carmen Rosa Taira Oshiro, detta Kasumi, la coordinatrice delle Suore missionarie comboniane in Zambia. Kasumi è una forza della natura, sempre pronta ad aiutare il prossimo. Il suo viso sorridente trasmette pace, allegria, gioia e serenità. Con lei raggiungiamo il sobborgo di Makeni, dove incontriamo suor Paola Ghlira, originaria della Val Badia, e ...
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Verso l’ignotoInizialmente non avevamo idea di cosa ci aspettasse, sia negli incontri a Roma come nell’eventuale esperienza in missione, ma abbiamo scoperto subito qualcosa sulla famiglia comboniana e sul suo spirito missionario anche grazie ad alcune testimonianze dirette.
Quando, nel mese di maggio, suor Carmela ci ha proposto di partire per lo Zambia, abbiamo subito cercato su internet qualche informazione su questo Paese di cui non conoscevamo praticamente niente. Un po’ per lavoro, un po’ per turismo, anche per periodi medio-lunghi entrambi avevamo già visitato vari Paesi dell’Africa, ma lo Zambia era proprio una novità. Federica è ins...
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