Il 12 settembre 1969 Liliana Rivetta ed io partiamo insieme da Venezia, destinazione Uganda.
Con la nave Asia raggiungiamo Mombasa dopo quasi un mese, perché lo stretto di Suez è minato per la Guerra dei sei giorni e noi circumnavighiamo l’Africa. Liliana va a Lira e io in Karamoja, ancora “distretto chiuso”. A Iriri la strada è bloccata e i militari aprono la barriera dopo aver visto i documenti. Ci inoltriamo in una pianura arida coperta di spine e sferzata dal vento.
Arrivo a Kangole a novembre e vi rimango qualche mese per imparare la lingua. Inizio la missione a Moroto il 23 marzo 1970, insieme ad Armida Gariboldi e Alessandrina Negri: sono la prima comboniana che non arriva dal Sudan. Assistita da due ragazze ugandesi, inizio la scuola d’infanzia in inglese con quasi 40 bambini di militari acioli e madi in stanza a Moroto, ma di pomeriggio seguo padre Pellerino che a piedi raggiunge i villaggi karimojong. I bambini concludono il primo anno di scuola con attività che impressionano i genitori, e l’anno seguente ce sono più di 100. Dopo 4 anni lascio la scuola a suor Maria Grazia Neri e per 9 anni mi dedico interamente alla pastorale: visito da sola i villaggi e a Naoi collaboro con padre Antonio La Braca. I giovani sono armati di lance e scudi di pelle, ma non mi sento minacciata. Lascio Moroto dopo 13 anni e continuo il lavoro pastorale a Kaabong. Un giorno il vescovo chiede agli anziani di un villaggio: «Voi rispettate suor Natalina?»; loro rispondono: «La proteggiamo come le nostre mucche!», ovvero ciò che hanno di più prezioso. Ricordo anche l’affetto di una donna: curva e sferzata dal vento zappava la terra. Mentre cammino la saluto, lei mi ferma e mi chiede: «Io devo essere qui per dare cibo alla mia famiglia, ma a te chi te lo fa fare?».
Dopo un breve servizio in Europa dal 1991 al 1995, ho continuato a condividere il Vangelo con i Karimojong: ancora a Moroto, poi a Iriri, Kanawat e Matany. Come insegnante nelle scuole e, soprattutto, visitando i villaggi a piedi, in motorino o in auto. L’ho sempre fatto e continuo a farlo con grande gioia e soddisfazione.