Cara Luisella, per alcuni anni siamo state insieme a Milano, nella parrocchia di San Basilio del quartiere ad alta immigrazione di via Padova. Il tuo stile era di “continuo movimento”, sempre pronta a rispondere a ogni bisogno, a fare qualsiasi lavoro fosse necessario. Soprattutto, vibravi per la parrocchia: preparare una liturgia, una catechesi o accompagnare il gruppo delle coppie. Per te l’annuncio di un Dio Padre che ama i suoi figli e le sue figlie era il centro della vita. Finito di fare una cosa, ne avevi già pensate altre tre, e avevi sempre tempo per tutto e per tutti.
Sappiamo che non eri santa e avevi un grande difetto: quello di non pensare a te stessa, o di pensarci troppo poco. Se rimproverata, sbuffavi e facevi comunque quello che volevi. Avevi capito che la tua vita era breve e bisognava viverla tutta, appieno! Con la consacrazione l’avevi consegnata a Dio per la missione, e hai saputo fidarti di Lui nella lunga malattia, facendo un passo alla volta con coraggio e abbandono. Hai vissuto con fede i tanti lutti della tua famiglia e le grandi e piccole incomprensioni della vita. Ai tanti “perché”, avevi trovato risposta nella Parola di Dio, in quella Bibbia di Gerusalemme che avevi dal noviziato e portavi sempre con te. Una Parola che hai ascoltato, accolto, vissuto e annunciato.
Grazie, Luisella, perché hai voluto bene e ti sei lasciata amare da tante persone di questa parrocchia; grazie per aver condiviso con loro la fede ed essere stata ponte con tanti fratelli e sorelle migranti. Grazie per aver collaborato con i volontari del centro d’ascolto e della scuola d’italiano, e per le distribuzioni del sabato. Grazie! Te lo diciamo anche come Comboniane: grazie per aver accettato con dedizione e spirito creativo diverse responsabilità a servizio della missione. Come figlia di Comboni avevi grandi visioni e idee.
Spesso ripetevi un verbo amato dalle missionarie: partire! Adesso sei partita per la tua missione definitiva, che è veramente grande: non solo l’Ecuador e Milano, ma il mondo intero.
Di sicuro continuerai a dare qualche luce e idea a noi Comboniane, ad accogliere ogni migrante e ogni persona che ha bisogno di un aiuto. Sicuramente farai di tutto perché nel mondo ci sia pace, e continuerai a girare per le strade in bicicletta e noi ricorderemo che il Signore non ti ha tolto, ma in Lui e in noi vivi per sempre.
Grazie, Luisella!
Luisella Musazzi, classe 1959, diventa Suora missionaria comboniana il 9 settembre 1990. Due anni dopo è in Ecuador, dove rimane fino al 1999. Rientra in Italia a servizio della formazione di altre Comboniane e vi deve rimanere per motivi di salute. Luisella ha continuato a lottare contro la malattia fino al 23 giugno 2023, vivendo tanti anni a Milano la sua vocazione missionaria, sempre con creatività ed entusiasmo, anche come moderatrice della Consulta diocesana per la Chiesa dalle genti.