Siamo Marco e Flavia e, come fidanzati, abbiamo vissuto quattro settimane di servizio nell’ospedale San Daniele Comboni di Wau, la seconda città del Paese.
Ringraziamo anzitutto le suore Comboniane, che con tanta fiducia ci hanno accolto a Wau e ci hanno coinvolto nella vita della loro comunità e nell’ospedale.
Il lavoro era tanto, e il nostro servizio è inizato subito: Flavia come pediatra e io come tecnico di radiologia. Ricordo l’iniziale preoccupazione di Flavia che diceva: «Mi hanno chiesto di fare il giro pazienti da sola!», e io per sdrammatizzare replicavo: «Tesoro, vuol dire che sei brava!».
A Wau abbiamo visto persone con patologie che per noi erano elencate solo nei libri di medicina. Alcune volte abbiamo toccato con mano di non essere lì per fare ma semplicemente per condividere e accompagnare, molte altre, invece, abbiamo sentito la gioia di poter aiutare le persone, specialmente le più sofferenti e bisognose.
Da anni le vacanze “sole, mare e gelato” ci stanno strette e preferiamo trascorrere un periodo “in missione” per fare un’esperienza di servizio e d’incontro con il mondo. E questo ci lascia il segno: attraverso le persone, i paesaggi, le testimonianze dei missionari e missionari, ma anche attraverso le zanzare che ti pungono, il caldo che ti abbatte, le strade di terra piene di voragini.
Flavia ed io abbiamo già avuto altre esperienze “in missione”, questa però è la prima come coppia, e per me la prima volta in Africa.
Per prepararci alla partenza ci siamo affidati a Maria di Nazaret, donna capace di rendere il suo grembo spazio accogliente, e abbiamo ricevuto il mandato missionario dalla nostra fraternità francescana e dal gruppo missionario dei frati cappuccini.
La vita comunitaria con le Suore comboniane ci ha donato la gioia di sentirci parte della Chiesa: le loro vite donate con amore ci mostrano la carezza di Dio ai più poveri. Iniziare la giornata con la messa e concluderla con la preghiera serale ci ha aiutato ad accogliere questa realtà, attraversata da profonde contraddizioni e tanto diversa dalla nostra, senza giudicare.
Ringraziamo il Signore per questo tempo prezioso in terra di missione: ci ha arricchito nell’accoglienza, nell’amore e nella dedizione, sia come coppia che per il prossimo.
Adesso facciamo tesoro di quanto vissuto, per vivere di più l’amore tra noi e verso ogni fratello e sorella che il Signore ci pone accanto.
Con la speranza di tornare presto a Wau, vi salutiamo augurando a ciascuno “pace e bene” e… buona missione a chi parte!
Sabato, 03 Febbraio 2024 05:25
Il Sud Sudan nel cuore
Gioia, gioia, gioia!
Questa parola ben esprime tutto il nostro periodo di “missione” in Sud Sudan!