La scuola materna delle Suore comboniane, aperta nel lontano 1967 a servizio dell’infanzia cristiana e musulmana di Gerusalemme Est, oggi si trova nella zona dei così detti “territori occupati”.
Il muro di sicurezza ha sbarrato l’antica strada che da Gerusalemme portava a Gerico e ha diviso il villaggio di Betania/Al-Azareyah: metà in Israele e metà in Palestina. Questo ha comportato per la maggioranza dei bambini e delle bambine che frequentavano la nostra scuola l’impossibilità di continuare a usufruire di questa offerta educativa.
Nel 2009, durante la fase terminale della costruzione del muro, con un po’ di “pressione umanitaria” presso i militari israeliani fu possibile aprire una “finestra” affinché chi viveva oltre il muro potesse entrare nel cortile della scuola e completare l’anno scolastico.
Si sperava che quella piccola apertura potesse diventare il check point, ovvero il posto di controllo, dal quale la popolazione palestinese del villaggio di Al-Azareyah, giovane e non, potesse passare per andare a Gerusalemme. Ma quella “finestra nel muro”, soluzione temporanea, fu chiusa e fino a oggi anche il posto di controllo che fiancheggia la scuola materna non è in uso; è semplicemente sorvegliato da una pattuglia di militari.
Tra le conseguenze negative del “muro di separazione” tra Israele e Palestina, oltre all’impossibilità di incontro e di scambio tra i due popoli, c’è anche un continuo confronto tra militari israeliani e giovani palestinesi reattivi all’occupazione Israeliana. Questo confronto spesso si concretizza in lancio di sassi e di bottiglie incendiarie contro i check point e, in risposta, lancio di lacrimogeni da parte dei militari.
Il confronto avvenuto presso la nostra casa la sera del 6 ottobre, alla vigilia della recente guerra tra Israele e Gaza, ha causato un incendio nella zona giochi della scuola materna, fino ad allora frequentata da 45 bambini e bambine: le fiamme hanno distrutto i giochi, annerito le pareti, bruciato il prato artificiale e danneggiato il sistema elettrico dell’aria condizionata.
Le lezioni nella classe adiacente alla zona distrutta sono ancora interrotte perché lo scenario è troppo desolante. La sezione 3-4 anni, con 22 presenze, utilizza un’aula extra, che corrisponderebbe alla “stanza bunker” in caso di guerra. In questa precarietà, ci auguriamo che le attività educative possano riprendere appieno non appena la ristrutturazione dell’area incendiata sarà completa.
Un contributo per ricostruire l’area danneggiata può essere devoluto alla Fondazione Comboniane nel mondo Onlus
Specificando nella causale: Progetto IL 05 - RICOSTRUIAMO L'AREA GIOCHI DELL'ASILO DI BETANIA