Il Cilap, il Collegamento Italiano Lotta Alla Povertà, sezione italiana della rete europea European Anti Poverty Network – e “Solidarietà e Cooperazione CIPSI” – coordinamento di 37 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale -, in riferimento all’attacco della Turchia contro i curdi, hanno congiuntamente dichiarato: “L’attacco del governo turco contro i territori del Rojava, occupati dall’Isis e liberati dai Curdi, ha fatto ricadere migliaia di persone nella guerra. Quando si bombarda, quando si ammazzano civili, quando si producono migliaia di sfollati, quando la gente scappa per non rivivere quanto già vissuto, di guerra si tratta. Con questo attacco il governo turco dimostra di non essere “fonte di pace”. Le due organizzazioni CILAP/EAPN e CIPSI rivolgono un appello:
“Ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, alla Presidente del Senato Elisabetta Casselati, al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, affinché mettano in atto ogni strumento politico a livello nazionale, europeo ed internazionale, che le loro funzioni gli riconoscono affinché sia posto fine a questo attacco unilaterale da parte della Turchia.
Ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, affinché promuova un tavolo urgente del Consiglio dell’Unione Europea unitamente alla Presidenza di turno finlandese per chiedere al Governo turco un immediato cessate il fuoco. E auspichiamo che l’Italia proceda con un immediato blocco totale della vendita di armi alla Turchia.
Ci rivolgiamo al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, affinché riunisca l’Europarlamento per una presa di posizione netta contro l’attacco del Governo turco nei confronti della regione del Rojava e dei suoi abitanti.
Ci rivolgiamo alla Presidente della Commissione europea, Ursula Van der Layen, affinché sia bloccato alla Turchia il pagamento della seconda tranche di 3 miliardi di euro entro dicembre 2019 per le azioni di integrazione dei profughi Siriani in terra turca. Anche l’UE blocchi la vendita di armi alla Turchia.
Ci rivolgiamo al Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, affinché metta in atto tutti gli strumenti politici perché al popolo curdo e alla sua diaspora sia riconosciuto uno Stato indipendente nel territorio definito “Kurdistan”.
Ci rivolgiamo a tutti i cittadini italiani ed europei affinché non acquistino prodotti “made in Turchia”, non vi vadano in vacanza, non acquistino biglietti aerei della Turikish Airline. Il boicottaggio economico è l’unico strumento che come cittadini possiamo mettere in atto”.