È la rete di emittenti cattoliche, il Catholic Radio Network (Crn). Dove la radio è il mezzo principale, se non l’unico, per comunicare, un circuito di stazioni che trasmettono nelle lingue comprese dalle comunità locali è una benedizione.
Registrata inizialmente il 14 febbraio del 2008 dalla Relief and Rehabilitation Commission del governo autonomo del Sud Sudan come ong n. 23, Crn ha accompagnato il fragilissimo tempo della transizione dal trattato di pace del 2005 alla dichiarazione di indipendenza del Sud Sudan del 9 luglio 2011. Un periodo di sospesa ostilità, pervaso dall’entusiasmo della popolazione ma assediato da troppe armi e troppo rancore. Il progetto rispondeva al desiderio di tessere la pace, firmata in Kenya dai capi delle fazioni in guerra: per non rimanere sulla carta doveva raggiungere la vita di uomini, donne e giovani che in Sud Sudan la guerra l’avevano anzitutto subita.
Fin dall’inizio era chiaro il limite: i territori del cosiddetto “Sudan liberato”, gli unici disposti a concedere licenze alla Chiesa cattolica. Era anche previsto che la gestione, assunta all’inizio da missionarie e missionari comboniani, venisse affidata gradualmente a personale locale.
Grazie a collaborazioni ampie, radicate nella Conferenza episcopale cattolica del Sudan e nella Famiglia Comboniana, il Catholic Radio Network ha contribuito a plasmare un momento cruciale della storia del Paese e a 10 anni dal suo atto di nascita continua a esistere, con ostinazione mai violenta, perché semi di pace possano continuare a fiorire in un terreno ancora minato.