«Date in elemosina ciò che c’è all’interno e per voi tutto sarà puro» (Lc 11,41).
Questo Vangelo, da me letto l’11 novembre 2016, mi ha colpito profondamente ed è stato come un segno che mi incoraggiava a considerare la strada della consacrazione.
Avevo cominciato a pensarci dall’estate di quell’anno, dopo un tempo in Uganda con il Centro Missionario Diocesano di Trento. Il mio gruppo era capitato a Kotido, ospite del vescovo, un missionario comboniano. Prima di allora non conoscevo la Famiglia comboniana.
Quel viaggio mi ha fatto innamorare dell’Africa e mi ha appassionato allo stile comboniano di missione, che unisce evangelizzazione e promozione umana per affermare e difendere la dignità di ogni uomo e donna. Ciò faceva risuonare il mio desiderio profondo di servire e amare ogni persona, con un’attenzione particolare agli ultimi.
Dopo la laurea in Giurisprudenza, era un desiderio che già sentivo quando lavoravo nel campo dell’immigrazione e dei richiedenti asilo. Incontrandoli e ascoltando le loro storie, percepivo che, oltre all’assistenza legale, avevano profondamente bisogno di essere amati e desideravo dare loro riconoscimento e attenzione.
Quell’estate del 2016, all’arrivo nella casa comboniana di Kampala, in Uganda, mi ha colpito molto incontrare tre persone che conoscevo già. Le avevo incontrate in diverse occasioni a Padova e a Trento. Mi sembrava una coincidenza incredibile, a dirmi che quello era il mio posto. Questa sensazione permaneva, anche quando mi confrontavo con altri ragazzi e ragazze del mio gruppo sulla possibilità di ritornare in Uganda per un’esperienza più lunga. Non riuscivo ancora a non pensare che, se fossi tornata, sarebbe stato per sempre.
Rientrata dall’Uganda, ho rivisto una delle amiche incontrate a Kampala. Mi ha parlato del Gim (Giovani impegno missionario) e dei suoi quattro pilastri: la preghiera basata sulla Parola di Dio, partendo dal Gesù storico; l’accompagnamento spirituale personalizzato; il servizio ai poveri e l’informazione critica. Ho subito pensato che fosse perfetto per me, che mi rispecchiava appieno. Così ho partecipato al cammino Gim, a partire dal Gim1, e mi sono appassionata sempre di più alla missione e alla Parola.