Il Circolo Laudato si’ di Pontedera Valdera, sensibile all’invito alla conversione ecologica che papa Francesco ha sottolineato in particolare con l’enciclica sulla cura della Casa comune, ha realizzato un breve ma significativo percorso di conoscenza della biodiversità a partire da ciò che offre il proprio territorio.
Il percorso si è sviluppato in tre tappe:
• una visita al Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa che ha sede nella Certosa di Calci, dove una sala è stata recentemente dedicata alla biodiversità;
• un dialogo con il professor Fabio Caporali sulla biodiversità nella prospettiva della Laudato si’;
• una camminata Laudato si’ nella Riserva naturale del Padule di Fucecchio, la più grande palude interna italiana, per vedere e ascoltare da vicino la biodiversità. L’incontro itinerante è stato accompagnato da Francesco Carli, studente in Scienze naturali e ambientali nonché guida ambientale escursionistica in formazione.
Imparare ad ascoltare la Terra
Il nostro percorso si è articolato con modalità diverse e complementari attraverso altrettante esperienze che educano all’ascolto della Terra. A noi apportare tale ascolto entro il più ampio ascolto del processo sinodale avviato da papa Francesco il 9 ottobre 2021.
Il sinodo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” procede, seppur a ritmi differenti, anche nelle diocesi italiane e chi vi partecipa attivamente è familiare con quanto ricorre al termine dell’antica preghiera dell’Adsumus Sancte Spiritus (Siamo davanti a te, o Spirito Santo): «Tutto questo chiediamo a te, che sei all’opera in ogni luogo e in ogni tempo». E non potrebbe essere diversamente, trattandosi dello Spirito del Creatore che «aleggiava sulla superficie delle acque» (Gn 1,2).
Il “mondo” dietro casa
In attesa della terza tappa del cammino, vissuta il 9 aprile 2022 a Fucecchio, ho raccolto la ricchezza delle prime due tappe da chi vi aveva preso parte.
La visita al Museo di storia naturale ha permesso di apprezzare la qualità del sito museale di Calci, dove locali specifici della Certosa sono destinati ai diversi continenti per ricrearne l’ambiente.
Sarà stata la bravura della guida o il forte desiderio di conoscenza e la grande curiosità del gruppo, fatto è che sono state unanimemente apprezzate le ore trascorse “camminando” nelle varie sale. È emersa la peculiarità delle varie specie animali e vegetali e la loro stretta interdipendenza: un tesoro da aggiungere al proprio bagaglio di conoscenze per imparare a rispettare di più la Terra.
La “biodiversità” che salva…
Il dialogo intrattenuto con Fabio Caporali, già professore ordinario di Ecologia agraria all’Università della Tuscia, è stato altrettanto interessante perché ha evidenziato che nell’enciclica Laudato si’ il tema della biodiversità è trasversale a tutti i capitoli: è uno dei suoi assi portanti.
Il primo capitolo aiuta a riflettere sulla perdita della biodiversità causata anche dall’azione umana.
Il secondo capitolo ci parla della bellezza della creazione, nella quale il punto di congiunzione è l’amore del creatore per il creato. Il terzo capitolo parla degli innumerevoli misfatti umani che, in vario modo, causano una grave perdita di biodiversità.
La parola chiave del quarto capitolo è “conoscenza”: per rimediare ai misfatti occorre conoscere e l’enciclica indica come conoscere e apprezzare di più la biodiversità.
Nel quinto capitolo troviamo esempi di ripristino della biodiversità; ripristinarla è possibile.
Nel sesto capitolo, dedicato alla spiritualità, la biodiversità è come un segno salvifico: ci possiamo salvare solamente prendendoci cura della biodiversità.
… entrando in “dialogo”
Molte immagini di copertina della Laudato si’ presentano in primo piano il volto gioioso di papa Francesco e, sullo sfondo, il globo terrestre visto dalle stazioni che orbitano attorno alla Terra. Sono illustrazioni che esprimono l’idea di una sorta di dialogo tra papa Francesco, che rappresenta l’umanità, e la Terra. Noi umani siamo all’interno di un flusso gioioso che è la vita nelle sue molteplici articolazioni: la biodiversità. La Terra stessa è un immenso sistema vivente. Oggi il dialogo, anche da un punto di vista culturale, deve svolgersi tra l’umanità e lo scenario di vita entro cui essa esiste.
Si tratta di capire come l’umanità, che è una componente della biodiversità, possa dialogare con la biodiversità totale del Pianeta.
Visione d’insieme: interdipendenza
Se riflettiamo su quello che stiamo vivendo oggi, ci rendiamo conto di quanto sia difficile “vivere in dialogo”: non si riesce nemmeno a dialogare tra capi di Stato. La conflittualità è talmente elevata e pervasiva, dai livelli geopolitici a quelli familiari, che la capacità di dialogare deve essere riscoperta e alimentata.
Il dialogo mette in relazione di reciprocità, mentre la conflittualità aggredisce e distrugge. Questo è un dramma, sociale e ambientale. È anche il dramma che ostacola l’ecologia integrale, perché è importante conoscere e comprendere il sistema socio-ambientale nella sua interezza e interdipendenza, e non continuare a vederlo “diviso”.