Oggi risuona una buona notizia: comincia a emergere quella solidarietà diffusa e silenziosa che pervade tanta parte d’Italia.
C’è, ma non si nota, perché non è spettacolare.
È vissuta da quelle famiglie che ospitano stranieri messi in strada dal Decreto sicurezza; è garantita dalle associazioni di giuristi che prestano assistenza gratuita a chi ne ha bisogno o dalle centinaia di ambulatori che curano chi non ha accesso ad altre tutele sanitarie. È anche tessuta dagli enti che organizzano corridoi umanitari o si attivano a livello internazionale per alleviare il dolore di migliaia di migranti forzati.
Da oggi questa solidarietà fa sentire la sua voce grazie alla Campagna #ioaccolgo, che mette in rete molteplici iniziative di “bene”, le condivide e le fa conoscere.
È stata lanciata oggi a Roma da 42 organizzazioni sociali italiane e internazionali, perché in Italia c’è chi semina paura, ma c’è anche chi diffonde fiducia: e l’opinione pubblica deve diventarne più consapevole.
Il comitato promotore rappresenta «singoli cittadini e cittadine, nuclei familiari, enti locali, studenti, insegnanti, organizzazioni nazionali e territoriali, laiche e religiose» che credono nei principi della Costituzione: i diritti sono “umani”, e valgono per tutti e tutte.
La Campagna prevede anche iniziative di mobilitazione per aprire vertenze volte a superare gli effetti perversi del Decreto sicurezza, noto come “Decreto Salvini”.
È un soffio di vita che rilancia le potenzialità umanizzanti di ogni accoglienza.
E l’Italia ne ha tanto bisogno.